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Ciao a tutti e ben ritrovati, non so bene da dove cominciare; non vorrei sembrare vanesio, vanitoso, vano o vanigliato =;)...pero' un viaggio cosi' lo auguro a chiunque, alpinista o meno, perche' il Nepal, montagne o meno, e' ancora un posto *differrente*, quasi alieno...

Sono stato in due posti completamente diversi, prima in Khumbu e poi in Mustang. Il Khumbu, lo sapete, e' la regione dell'Everest, del turismo, della richezza, il Mustang e' il regno perduto, l'ultimo Tibet, un enorme fossile sopravvissuto a se stesso...saligram.

Khumbu-
Se si sopravvive all'atterraggio su Lukla si puo' cominciare il viaggio e subito appena fuori dell'abitato, quando il rombo dei motori turbolelica che fanno la spola sono attenuati, un enorme albero sul sentiero ti fa subito capire che qualcosa non va...ci metti un po' per la verita' a comprendere, poi ti rendi conto che le proporzioni che conosci tu qui semplicemente non valgono, sono tutte sbagliate: l'albero e' enorme ma e' stranamente armonico con le montagne che ti circondano, lo stesso vale per i carichi dei portatori che incroci sul sentiero: quegli ottanta chili portati sulla fronte sono completamente consoni coi seimila metri delle montagne che ti sovrastano...passa il tempo e credi d'esserti abituato, ragazzini di 13 14 anni che portano 3 o 4 pietroni sulla schiena scaricandoli nella radura dove sorgera' il nuovo lodge per turisti, non per altro.

Assisti alla scena dove una ventina di carpentieri scalpellini smussano, sgrossano, sagomano la pietra alla bisogna e ne fanno mattoni: tin-tin, tin-tin-tin dalle sei alle sei...A Namche di lodge cosi' ne stanno fabbricando molti, poco importa se le infrastrutture non esistono, non dico sulla carta, ma neppure nel pensiero...

Sul piu' bello che credi d'aver digerito le nuove prospettive sali verso Pangboche e l'Ama Dablam ti cade addosso col suo seracco appeso da quasi settemila metri; sei ancora stordito dalla visione che dal pulpito sucessivo qualche decina di metri dopo i Lhotse ti chiudono l'orizzonte sovrastati dalla nera sagoma di sua maesta' l'Everest, da subito tenebroso lontanissimo e definitivo.

Sei ubriaco, hai sognato per anni questi posti e mai avresti neppure sperato di poterci essere; non ho dubbi: l'Ama Dablam View Lodge di Pangboche puo' vantare la miglior vista dalla finestra del cesso al mondo...ci si sta che e' un piacere...

Si sale ancora, Dingboche 4300, poi sotto i Lhotse, difronte l'Ama Dablam, lontano, dall'alta morena laterale si vede il Makalu. Dughla, si passano i Chorten alla memoria degli alpinisti caduti, poi a Lobuche e quindi in Piramide...strana faccenda questa, non so piu' se, come italiano, esserne oroglioso; certo che la struttura, soprattutto da quando vi hanno costruito l'adiacente 8000 Inn, dai locali non e' molto ben vista...come dargli torto...

Siamo a 5000, stanno tutti abbastanza male, invece io...sono sorpreso di me stesso, saranno stati i consigli degli amici dell'NG? fattosta' che nell'unico giorno di pausa lavorativa in Piramide vogliamo salire il Kala Pattar...siamo soli io e la guida, il cielo alle 5 del mattino e' colore del piombo, senza sole, le cime tetre, non si muove nulla, non un alito di vento...eppure le montagne sono libere, lo strato di nubi e' molto, molto alto: che si fa? andiamo, tentiamo, se il tempo peggiora torniamo indietro.

Si cammina su un sentiero alternativo, alto sulla morena laterale...il seraccone del Nuptse ogni 10 minuti scarica qualcosa; a Gorak Shep succede: il cielo in cinque minuti da tetro diventa dell'azzurro piu' profondo, il sole da dietro l'enorme sagoma dell'Everest lo rende traslucido, opalescente nel controluce, poi sale sul Western CWM e ci illumina rendendo piu' veri i colori..io comincio a sentire odore di costicine e salsicce alla brace, saranno effetti della quota? no, e' il mio naso che si cuoce...saliamo la prima rampa di sto coso roccioso, una sorta di gendarme posto sulla parte teminale della cresta sud del Pumori; Nurbu mi chiama ''Rainbow! rainbow! on Everest'' mi giro e vedo: nel cielo azzurro proprio sopra la cima dell'Everest un arcobaleno! foto-foto-foto. ''We are luky...a luky day'' mi dice Nurbu...passano cinque minuti e ''stratacraaaaack!!!'' un 'immenso seracco si stacca dal Lo La e precipita sul fondovalle, la nuvola di polvere e' enorme ed arriva a coprire la tendopoli del campobase...guardo Nurbu perplesso ''no problem'' mi dice e poi mi indica il tracciato fuori tiro che sale l'ice fall...ancora mezz'ora d'ascesa e ci siamo...5635..foto-foto-foto...sono ubriaco, l'Everest ora ha il suo pennacchio di neve, il Pumori ha qualche nuvola, altre formazioni si addensano basse nelle valli, come ogni sera saliranno spinte dal vento che si e' alzato da poco. Si torna alla base...

Bhe...questa e' solo una parte, magari anche la piu' scontata e banale, del viaggio (pero' e' quella meno OT) e cosa posso dire ancora? se potete andateci, tornateci, perche', e non e' solo un'impressione mia, non restera' cosi' a lungo...io non ero in vacanza (faccio un lavoro ben 'strano' lo ammetto), e forse per questo ho avvertito, stando in contatto diretto con le persone, dovendo studiare ed osservare quei ritmi e quelle usanze, l'entita' dei cambiamenti in atto, delle strane spinte che scuotono quel paese stretto tra Cina ed India...

alla prossima

ps: se volete vi posso dire che acqua si beve da quelle parti e forse qualcos'altro...

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>;)Bed


22 giugno 2000

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