Sorpresa: il Busnelli non e' virtuale esiste
davvero!
Seconda sorpresa: e' anche un bel ragazzo, il che non guasta.
Terza sorpresa: un veronese con accento milanese.
Quarta sorpresa: a fine gita estrae da non so dove due meravigliose
lattine di birra! E se vi pare poco...
ore 8 appuntamento a trento sotto casa ghezzer, il privilegiato.
Tempaccio schifo. Porca eva, fino a ieri un sole come una polenta,
oggi coperto e poco invitante. Rapido scambio di SMS con Alex,
che si
fa? Beh, io sono gia' a Ora e non intendo fare dietrofront.
E Claudio
sara' a Rovereto, mica possiamo farlo tornare indietro, no?
Arrivo a Tn, non faccio a tempo a scendere dalla macchina che
mi
arriva dal ghezzer la prima osservazione: sono 5 minuti in ritardo.
Dico, 5 minuti! Lo possino...
fatte le presentazioni, *piacere Claudio* *piacere moscone*,
si carica
tutto l'armamentario sul mio vecchio cassone, che tanto e' gia'
sporco
e incasinato di suo, e si parte. Destinazione, rifugio Carlettini,
sopra Borgo Valsugana, Lagorai tanto per cambiare.
Gia' in fase di avvicinamento ci rendiamo conto che la neve
e'
veramente poca. Tutto intorno le cime sono spellacchiate e sventate.
Rapido caffe' al rifugio Cruccolo, altro 1/4 d'ora di macchina
e
parcheggiamo a ponte Conseria m.1486, poco sopra al Carlettini.
Il Busnelli calza gli sci da alpinismo, io e il ghezzer calziamo
gli
scarponi, attacchiamo gli sci sullo zaino e *Ale, prendo anche
le
ciaspole? a me non pare il caso...* *fai come vuoi, ma poi non
lamentarti come al tuo solito!* Non lamentarmi come al mio solito?
Quando mai mi sono lamentata, porcaccia eva? Giramento di balle
della
sottoscritta, attacco le ciaspole sullo zaino che raggiunge
cosi' i
180 chili di peso, possibile che lo zaino pesi sempre cosi'
tanto?, e
su per il ripido sentiero che porta a malga Conseria con gli
sci che
mi fanno inciampare ad ogni passo e si incastrano dappertutto.
Sono
talmente piccina che sbattacchiano quasi per terra, non ho ancora
trovato il modo per farli stare piu' alti.
Quando il sentiero si allarga e diventa meno ripido anche noi
due
mettiamo finalmente gli sci. Meravigliosi e leggerini sci da
escursionismo! E con le pelli tengono a meraviglia. Cosi' leggeri
che
il ghezzer mette il turbo e con leggerezza si lascia alle spalle
la
sottoscritta (ovvio) e pure il Busnelli ciabattante con i suoi
sci da
alpinismo. Neve, pochissima.
A malga Conseria breve sosta, poi su a passo 5 croci (m.2018).
Io
sempre incazzata come un serpente. Pensa te, io che mi lamento
come al
mio solito! SGRUNT! A passo 5 croci le nostre strade si dividono:
Claudio decide di salire in cima al Col di San Giovanni, Alex
giustamente ritiene che la neve sia troppo poca e difficile
per gli
sciotti da escursionismo, ci toccherebbe sicuramente scendere
a piedi.
Dunque Claudio si avvia in su e noi prendiamo il facile e gradevole
sentiero in falsopiano che ci porta a Malga Val Cion dove abbiamo
appuntamento con Claudio. Il tempo sta migliorando, lo spettacolo
e'
da togliere il fiato: li' cima d'asta, quello e' il Colbriccon,
quelle
le Pale! Il cielo e' molto mosso, nuvoloni scuri spiccano su
ampi
sprazzi di azzurro, intorno tutto bianco di neve... che meraviglia!
*sei ancora incazzata? pace?* massi' pace. Come si fa ad avere
la luna
in un posto cosi' bello? fra il resto tenere il muso e' troppo
faticoso e non e' nelle mie corde.
Fortunatamente abbiamo i nuovi sci con le lamine: la neve e'
piuttosto
dura e crostosa e sui costoni con gli sci senza lamine avremmo
avuto
da porconare!
A malga Val Cion ci sistemiamo alla bell'e meglio in vista del
Col san
Giovanni, tiriamo fuori la merenda, e ci disponiamo con il binocolo
a
cercare Claudio. E' li? ma no, e' un pino. E' quello, dai! ma
va', e'
una croce. Guardalo li', fermo come un baccala'! Ma va' dove
lo vedi?
E mentre noi lo cerchiamo da una parte lui ci raggiunge alle
spalle
proveniente dall'altra. :D
Com'e' andata? *ma dai, abbastanza bene. Sono anche riuscito
a
divertirmi per una decina di metri!* Insomma, niente neve e
slalom fra
i roccioni a caccia di una linea di discesa percorribile. Se
non
nevica presto sono cazzi!
Foto di prammatica, raccolta degli effetti personali sparsi,
rifacimento zaini e su a passo Val Cion lungo le tracce lasciate
da
alcuni sciatori. E fin qui e' andata alla grande. Mo' mi tocca
scendere, porcaccia eva!
Il ghezzer si avvia in lunghe diagonali per un pendio largo
ma
abbastanza ripido, io mi butto e dopo ben 10 metri sono col
faccione
nella neve! E quello di sotto sghignazza di gusto! E' la classica
neve
*merdosa* per dirla alla ghezzer: ogni 10 metri cambia consistenza.
a
momenti crostosa e dura, subito sotto morbida e leggera, poco
piu'
avanti erba, poi di nuovo un pendio dove si sprofonda. Ovvero
gli sci
procedono a singhiozzo: via come una scheggia sul duro, poi
uno stop
improvviso sul morbido, che mi sbilancia in avanti e mi fa volare,
poi
di nuovo via a razzo. Merde! Il busnelli con il suo tallone
bello
fermo negli attacchi da alpinismo, scende leggero a serpentine!
Lo
odio!!!
Ogni volo mi tocca arrabattarmi come una matta nella neve profonda
per
rialzarmi, schiacciata dal peso dello zaino. Sembro un orso.
Dio del
cielo, se ci sei, cosa che dubito, fai fare un volo di faccia
anche al
ghezzer, PER PIACERE! E invece lui scende tranquillo e beato,
con i
suoi scarponcini alti e rigidi e gli attacchi nuovi. A dirla
tutta
sono un po' depressa: possibile che io sia sempre per terra?
E che lui
non faccia un volo? cosa sbaglio, porco giuda? Se penso che
in pista
scio cosi' benino, chi me lo fa fare di andare a ficcarmi nei
casini
con l'escursionismo? Mi pare di tornare indietro a quando imparavo
a
sciare: incerta, tremolante, sempre col muso nella neve.
Il Busnelli se ne va leggero per un altro percorso e ci stacca
di un
bel po'. Lo intravvediamo dall'alto, gli facciamo un urlo, speriamo
abbia capito che scendiamo dall'altra e non resti li' ad attenderci
fino al disgelo.
Come dio vuole raggiungiamo Malga Val Sorda e la lunga forestale
che
scende verso ponte Conseria. Li' le cose si semplificano di
molto:
pendenza costante, neve dura e ghiacciata: piazzo uno spazzaneve
granitico e, grazie alle lamine, arrivo piu' o meno sana e salva
alla
meta. Il ghezzer, che molto cavalierescamente mi attende ad
ogni
tornante, quando intravvede la macchina se ne va e mi pianta
da sola.
Vorrai mica che arrivi insieme a me? ne va della sua dignita'.
Questi
uomini!
Laggiu' si vedono il pantaloni gialli canarino del Busnelli
che ci
aspetta, surgelato, da almeno mezz'ora.
Le ciaspole, ovviamente, non sono servite: in cambio hanno
fatto una
magnifica gita attaccate dall'inizio alla fine sullo zaino.
Ghezzer,
te le farei mangiare!
Ultima busnelli-sorpresa: con quel freddo polare si spoglia
praticamente nudo e si cambia dalla testa ai piedi. Bel coraggio!
E
bello spettacolo, se mi passate l'espressione. :DDD
Alla prossima.
--
**************************************************
dalla periferia dell'impero
francesca b.
bolzano
**************************************************
|