E' una bella giornata di sabato e già
da parecchie settimane sento quella
voglia di andare "sfriccicarmi" le gambe.e' una bella
giornata di sabato e
usciamo a far due passi col pupazzopazzo di 10 mesi x 12 Kg
di peso,
sfoderando così i nostri possenti bicipiti e poco invidiabili
mal di
schiena!!!
Non so com'è, non riesco a star ferma con le gambe.!
Ma cos'hai???!! Mi fa
la mamma della cuginetta del pupazzopazzo, incontrata al parco,
in mezzo ai
giochi tutti infangati dell'inverno.ma che ne so, dico io come
un derviscio
impazzito, sento il bisogno di scaricare un po' di energia,
forse.e intanto
gli occhi si perdono all'orizzonte di questa tersa giornata
di gennaio. In
lontananza il profilo frastagliato, ma dolce, dei nostri Appennini.innevati,
INNEVATI?????!!!!
INNEVATI!!!!!!!! Non so com'è, ma mi scoccio proprio
a star qui ferma a
parlare di asili, vestitini che non vanno più bene, ma
come cresce bene la
tua bimba.e il tuo pupo allora? Ma questi denti.ma quando li
mette??? Ma che
ne so io.ma boh! Ma quanti urletti fa quell'altra zia, ma guarda-guarda,
pirone, il signore cosa fa???? lava la macchina nel cortile???..MA
VA???!!!
UFFAAAAAAAAAAAA', scusate, anche se non sta bene, non riesco
proprio a
tenere ferme le gambe (che istamina!!!) .e per di più
c'è la neve,
laggiù.!!!!!!! Capito??? C'E' LA NEEEVEEE!!!!
E' già da un po' che sto accumulando, tra interminabili
ore seduta al
computer in ufficio, corse ad incastrare il bimbo tra una nonna
e quell'
altra, ficcaci qui anche quella spesa, e culla il
bimbo-che-sta-piangendo-e-io-non-ci-riesco-che-dorme-solo-con-te-che-sei-la-
sua-mamma (????!!!), eppoi la cena con quegli amici, e le pulizie
da fare, e
la macchina da lavare e l'assicurazione da pagare e quella ditta
da visitare
e la casa da comprare e prepara da mangiare, metti su quel bucato,
tira giù
quell'altro, carica la lavapiatti, vuota la lavapiatti, cambia
il bimbo,
vesti il bimbo, svesti il bimbo, tieni il bimbo, ascolta di
qua, devo andare
di là..ma va a..!!!!! Ad un certo punto mi gira la testa,
mentre il margine
di ore di sonno notturne finisce per assottigliarsi sempre di
più e io non
so no più io..quando ecco che arriva finalmente l'agognato
fine settimana, e
forse c'è qualche speranza anche per me, ma.....una volta
resto a casa
perché il papi si è avventurato solo con la tenda
fra le vette innevate - o
su per qualche canale con cattive compagnie - o a piantar chiodi
in qualche
candelone di ghiaccio della Valdaone; una volta perché
c'è gente a cena e si
sa che c'è da fa', un'altra volta perché i figli
so' piezz'e core e la mamma
non li può lasciar soli, un'altra perché proprio
non ce n'è..TIRANDO LE
SOMME, E' DALLA SGAMBATA NATALIZIA AL LAGO FOJEDORA SULLE DOLOMITI
CHE TENGO
'NA VOGLIA DI ANDARE- ANDARE- ANDARE-ANDARE-ANDARE!!!!
Taccio, e nel pomeriggio facciamo il grave errore di avventurarci
nel
negozio di vestiti e ammennicoli vari da montagna e alpinismo:
immancabilmente il papi, quando ci va, ci lascia un centino.sai,
quel chiodo
da ghiaccio lì, sai quegli scarponi là, sai quella
daisy-chain, sai quella
piccozzina lì, sai quella specie di affare ad uncino
per levare la carota di
ghiaccio dal chiodo, ehm, ehm, eppoi la MAMI, che col suo grosso
sedere,
inspiegabilmente si accapiglia con Alessandro, "il piccolo
aiutante di
Riccardo", per altrettanto inspiegabilmente provarsi un
paio di braghe
tecniche 'per andare'! L'impresa è ardua in quanto a
disponibilità di
taglie, perché la mami la vuole pure di una taglia in
più, perché sotto ci
ficca le calzamaglie e le armature per le ginocchia, perché
la mami da una
parte è quasi senza crociato anteriore e dall'altra ci
ha una condrite da
paura, con la cartilagine dell'articolazione che fa 'giacomo-giacomo'.la
discussione si accende, mentre nella cabina di fianco un alpinista
alto e
slanciato si sta provando le stesse braghe della stessa taglia
che vuole la
mami.
Risultato: la lite si estende fino alla cabina di fianco. La
mami, con abile
mossa, nella confusione riesce a sottrarre le braghe in oggetto,
convincendo
lo slanciato che con quelle 'stava male'...altrettanto abilmente,
alla
cassa, non paga lei, ma rifila il tutto al papi, approfittando
dei suoi
sensi di colpa per aver acquistato altri chiodi da ghiaccio!!!
(FUUURBA!)
Dopo il cordiale sorriso a diecimila denti e rituale 'Come
sempre, è stato
un piacere' di Riccardo, e te lo dico io!!!, ci congediamo.
In macchina, silenzio. Inconsciamente, so che ho comprato queste
braghe per
un motivo ben preciso: c'è che non voglio essere sempre
quella che, con
occhi nostalgici, ascolta gli altri raccontare che sono stati
lì o là quella
domenica o quella volta, che hanno fatto questo, arrampicato
di là, sulla
neve di qua, eccetera ecceterona.
Allora azzardo, visto che i miei vecchi sono sulle dolomiti,
chiedo al papi,
ma cosa fa la tua vecchia domani??? E lui, ignaro di tutto e
bello come il
sole, devia e risponde a pera: non so, se non ti spiace io mi
levo presto
presto e andrei al Baccio a fare un canalino, da solo per fare
un giro, sai
spianerei i nuovi scarponi, vedere se fanno male ai piedi, così
torno
presto, che voi non ve ne accorgete nemmeno..sigh! Ma che hai
capito.??? Io
dicevo che magari si potrebbe parcheggiare il pupazzo - sigh,
aihmè! .'
parcheggiare'.che termine infelice, còre de mamma si
sente già in colpa -
dalla nonna e. noi 'ANDARE'!
Noi???. cioè io e te???? Attimo di sospensione, cuore
in palpitazione: sì,
io e te! Va bene, fa lui, flemmatico. Sììììììììììììììììììììììììììììììì,
FACCIO IO, DENTRO A ME STESSA!!!
L'entusiasmo è alle stelle, le braghe sono assicurate
e subito scattano i
preparativi, sebbene di più modesta entità, perché
stavolta sappiamo più o
meno esattamente a cosa e quanta neve andremo incontro e la
meta è più
vicina!
Dopo gli accordi nonneschi e avere ficcato tutti i pannolini,
le cibarie per
la pappa, i vestitini e i putipù nello zainetto del pupazzo,
preparo per
benino tutta la mia robina per l'indomani, con le braghe lucenti
e appena
acquistate in prima fila, le immancabili e scomodissime moffole,
il
berrettone, il teschio, i ramponi, le ghette scassatissime e
.... applico il
bollino dei Cai alla tessera, perché si sa, l'assicurazione
è sempre
importante, e cos'altro?????? J
Del resto, lascio che se ne si occupi il papi, che se ne sta
appollaiato in
solaio, scorrazzando di qua e di là, fra cumuli di robazza
e aggeggi vari da
alpinismo (si potrebbe ben aprire un negozio quassù!).
La mattina seguente, finalmente, espletate presso la nonna tutte
le pratiche
di deposito pupazzopazzo, che con occhi dolcissimi e sguardo
interrogativo
ci osserva andare via, snoccioliamo tutte le curve, i paesi,
le case di
pietra e i ponticelli che ci separano dal lago Santo.
Durante tutto il viaggio, nonostante io abbia visto le ciaspole
nel baule,
un tarlo mi rode: il papi ha ficcato anche imbraghi e mezza
corda da 25 nel
cestone porta-meraviglie.interrogativa, mi domando che razza
di intenzioni
possa avere esattamente.insomma, stavolta potrebbe essere che
mi trovi a
fronteggiare inevitabilmente la possibilità di un canale!
.e non si sfugge,
perché nonostante sia grandemente e giustificatamente
insicura di me stessa
e delle mie possibilità fisiche, la voglia è tanta
che non potrei rifiutare
mai!!!! CHE CI POSSO FARE?????
Ho un brividino, cosa mi riserverà il futuro? Il papi
intuisce e, assertivo,
accenna al fatto che prendiamo quel che ci manda il cielo, e
visto che si
intravedono nuvoloni vagare tra squarci di sole splendente,
il brividino
aumenta. Canale o non canale? Uhm, mi sa che già so!
Arrivati al parcheggio, smoccolando per le parcheggiate assurde
degli altri,
carichiamo gli zaini con lo stretto necessario, ciaspole comprese!!!!
Io
sembro una vera e propria scolaretta, e pendo letteralmente
dalle labbra del
papi: nel senso che spio tutto quello che fa e come una perfetta
e
ignorantissima parvenu lo assillo con domande del tipo: ma ti
metti anche il
berretto? Ma la giacca l'hai con te? E te la metti dopo? Ah,
tu ti porti
anche da bere? Ma le ghette le mettiamo subito? MA FA UN PO'
QUEL CHE TI
PARE, MA CHE TI SEI RIMBECILLITA??? Risponde sghignazzando stridulo!!!
Subito la neve ci assedia, lasciando la stradina che porta
al lago Santo e
imboccando il sentiero per il lago Baccio. Tutto è bianco,
la neve è bella
dura e gli alberi spogli del boschetto spiccano con i loro rami
scuri e
rinsecchiti nel contrasto. Ecco l'inverno, l'aria pungente,
ecco qualche
toscanaccio passare con gli sci e biascicare domande e frasi
allegre,
cordiali, sì, ma del tutto incomprensibili!!! Ecco arrivare
un sacco di
gente, diretta verso il Rondinaio, ecco ciaspolari, sciatori,
ecco che
passano, che io perdo il berretto, arranco, mi fermo perché,
imbambita, mi
son scordata di mettere le ghette. Ecco che siamo di nuovo soli,
ecco i
luoghi familiari che avevo dimenticato: sono ben felice di essere
qua,
semplicemente felice, e mi resta un po' di fiato per andare
col sorriso
stampato sulle labbra!
Lasciando il boschetto, sbuchiamo al Baccio, del tutto ghiacciato
e
abbandoniamo i crocchi di sciatori ed escursionisti diretti
al Rondinaio,
portandoci sulla destra. Saliamo un po', la visibilità
comincia a diminuire,
sopra di noi nuvole basse si rincorrono rapide, dissolvendo
in nebbia l'
ambiente circostante. Ecco che il papi si ferma: ha deciso già
da un pezzo
il da farsi, ma si è ben guardato dal dirmelo!!!
Qui succede che ci imbraghiamo, mami, mi fa, e saliamo su di
lì. Di lì dove,
dico io, non vedo niente, non c'è niente! Ma no, fa lui,
io so, son già
stato altre volte, non ti preoccupare, eh, ti va?
Eh? faccio io, eh? eh! vabbè! Osserva il mio cipiglio
un po' smarrito e
aggiunge: ma ci leghiamo anche, dai, va bene? Così sei
più sicura! Va bene,
prendo l'imbrago, ci bisticcio per un pezzo, si arrotolano i
cosciali, si
incattivano i cinturini, mi incavolo e parlo da sola, lancio
occhiate di
sottecchi, ma perché diavolo lui è sempre pronto
10 volte prima di me e lo
vedo che mi sta osservando severo, tra un po' si mette in mezzo,
me lo
sento, uffà, l'imbrago, me lo sono infilato storto, qui
c'è qualcosa che no
va! Leva tutto! fa lui, avvicinandosi zitto zitto e, prima che
io possa
aprire bocca, con fare paternalistico e autoritario, me lo toglie
dalle
mani, rapidamente sbroglia il casino che avevo fatto, stende
l'imbrago in
modo perfettamente ordinato senza una virgola fuori posto sulla
neve, mi ci
sospinge sopra - e stai attenta con quei ramponi! - e mi ficca
prima una
zampa e poi l'altra nei cosciali, come si farebbe con un bimbetto
di 4 anni
a scuola di neve! Ora è tutto a posto, solo fai in modo
che i cinturini dei
ramponi non svolazzino troppo, fai un nodino, che ne so.mamma
mia che
perfezione, si vede che ogni uichend te ne vai per i monti tu,
penso io! Ora
mi da un capo della corda in mano, perché lui è
già da quel pezzo che si è
legato, e mi guarda. Io lo guardo, poi guardo la corda e molto
lentamente,
ma inesorabilmente, porto il capo della corda, senza null'altro
fare, all'
anella dell'imbrago, mentre quasi non faccio a tempo a sollevare
gli occhi
che già mi sento investita dalla sua espressione a dir
poco furente, ma
sempre senza nulla profferire, che mi sciabola in mezzo alla
faccia..oddio,
che ho fatto??? Penso freneticamente fra me e me. Spazientito
di impiegarci
così tanto, il papi mi da, sospirando un indizio: non
è che devi fare
qualcos'altro prima??? Che so, la parola OTTO non ti dice niente???
Porcaccia, l'otto!!! Mi affretto e, non si sa come, mi viene
subito un otto,
magicamente, e altrettanto magicamente il papi me lo fa disfare
perché ho
lasciato poca corda, minchia! Ora, magicamente, lo rifai, mi
fa lui, eppoi
lo insegui. Nonostante mi muova come appena uscita dal solito
Cottolengo,
riesco al fine a venire fuori da questa specie di fuoco incrociato!
Andiamo! E non pestare la mia corda, per favore, con quei ramponi!
E così vado, molto semplicemente salgo, saliamo di conserva,
io, in una mano
la piccozza e nell'altra un bastoncino. La neve è bella
dura, meravigliosa,
e per un po' il papi ricalca le tacche fatte da qualcun altro
prima di noi,
poi la neve diviene intonsa, e noi siamo suppongo i primi a
pestarla da
qualche giorno o settimana forse a questa parte. Il papi mi
spiega che lui è
già salito da solo di qua, che si può tornare
indietro dalla stessa parte,
ma se arriviamo a un certo punto dobbiamo decidere se uscire
dal canale, che
dopo si può scendere dall'altra parte.boh, io incalzo
di domande, ma fino a
dove si arriva, perché non vedo nulla, tra la nebbia
che infittisce, e
ondate di nuvole che ci avvolgono e che a tratti lasciano che
il sole faccia
capolino, per poi scomparire di nuovo fra il vento. Salendo
stupisco della
semplicità con cui salgo, nonostante con queste ginocchiere
abbia i
movimenti un po' impediti, in effetti fin qui, non c'è
nulla di difficile.
Faccio i miei passi, concentrata, ma in scioltezza e sempre
piantando bene
la picca, che non si sa mai, son madre di famiglia, io!
Poi questa cosa diventa sempre più stretta fra le rocce
e la neve assume
aspetti inconsueti, a strati, digradante, a lastre, neve ventata,
mi fa il
papi e in effetti ora il vento cancella a tratti la nostra voce.
Mi sembra
pure che la pendenza sia aumentata, tanto che infatti la mano
che tiene il
bastoncino ora lascia che questo penzoli dal polso, e che la
moffola poggi
sulla parete al suo posto. Un po' mi angoscio e domando, ancora
tanto? Non
vedo niente! No, siamo arrivati, mente lui! E intanto con le
sue gambe
lunghe fa delle tacche che a volte, con le mie gambotte cicciotte
e murate
nelle ginocchiere, faccio fatica a raggiungere, se non a costo
di piegarmici
completamente sopra, appiattendo il corpo sulla neve, col risultato
poi di
non riuscire a tirarmi su! (anche se il papi afferma che questo
è quel che
credo io!!!). Vabbè, faccio anche passi intermedi, così
affondo i piedi
nella neve e...guardo giù!...cosa vedo? Mi pare di essere
in verticale!!!
Sicuramente no, ma non mi sembra di avere fatto quella strada,
questo è un
canale vero e proprio, cosa dico, forse un canalino, ma se la
nebbia mi
impediva di capirlo prima, ora è ben chiaro. Ora altrettanto
semplicemente
il dubbio si è chiarito. Sono nel canale, ma? E non penso
di poter tornare
indietro, medito senza accorgermi che all'improvviso ho raggiunto
il papi,
che ovviamente mi aspettava, in un punto tutto rocce intorno
e ghiaccio.
Mi scruta interrogativo, tutto okkei? Ma sì, ma adesso???
Lo assalgo io, oh,
c'è molto??? ma dove andiamo??? Un po' isterica. No,
ma niente, siamo
arrivati, fa lui, ora tu stai qui buona buona e io vado su per
tutta la
lunghezza della corda, poi faccio sosta e tu mi raggiungi, però
qui non
metterti a calciare come una pazza la neve per affondare il
piede dentro,
qui è tutto ghiaccio, mi capisci?? Ci ficchi dentro solo
la punta dei
ramponi, afferri la picca per il fondo del manico e pianti la
punta, facendo
leva su di essa solo per tenerti in equilibrio, evita di appendertici,
per
favore, capito bene? Bene, ciao, io vado!
Eehh?? Come??? Cosa??? Eeh??? Io??? Eh? e' già andato!!!!
Ma cazzo! E se
cadi, come ti tengo? faccio io. Non cado, urla lui dall'alto,
eppoi.pianti.picca.poggia peso.mi tieni.tu.le parole si disperdono
a tratti
fra il vento, non sento più nulla..non cadoo! Non esiste,
okkei??? Guardo in
alto, cosa? Ma come cazzo faccio io a fare come lui, solo appena
un po' la
puntina del rampant in quel ghiaccio vivo, ma io non riuscirò
mai, ma non mi
tiene, ma scivolo subito, ma non esiste, ma lui ha due picche,
io una picca
e un bastoncino (????) qui inutilizzabile, ma ..ma..ma..Ormai
è salito, mica
si può più tornare indietro. Lo guardo, pervasa
da un sentimento misto di
paura, rabbia, ammirazione, smarrimento e solitudine infinita.
Mi ricordo
che, nonostante tutto, lui pesa ben più di me, e allora
se il ghiaccio tiene
lui tiene anche me, quindi ora tutto dipende da me, dal mio
sangue freddo.
Freddo, freddo, brrrrr che freddo, il vento turbina a tratti,
da sopra, da
sotto, si infila dal collo nella schiena, mi scaglia miliardi
di minuscole
schegge di ghiaccio in faccia. Mi sento sola come un cane.ora,
altrettanto
semplicemente di come sono salita fin qui, mi chiedo cosa faccio
io qui?
Eppoi mi dico, ma dai, ridicola, ora vai su e presto che se
ci penso un
altro po' mi viene un attacco di panico.
Guardo in alto e vedo che la corda è tesa, finita, Max
che si sbraccia da un
pezzo, mi fa segno di salire. Minchia, mando giù un groppo
e penso di avere
bisogno di andare alla toilette, gleb, devo rimandare a dopo
questo
bisognino, gasp! Afferro la picca come mi è stato ordinato
di fare, pianto e
vado, ficcando le punte in questo accidenti di ghiaccio!
E vado, vado, vado su, salgo, ficco la picca eppoi il rampone,
qui mi sembra
tutto inequivocabilmente e geometricamente verticale, ma forse
è solo un'
impressione, oddio! Come è possibile??? Guardo giù,
ipnotizzata, guardo la
punta di ramponi, oddio!!!! Sono ficcati nel ghiaccio di pochissimo,
oddio,
mi sento appesa a un filo, le gambe mi bruciano, la punta dei
piedi mi
brucia e mi gela allo stesso tempo, non vi circola più
il sangue, le
cosciotte mi bruciano, la cacca mi scappa, ma la tengo, la tengo!!!
oddio! E
intanto vado su, più veloce che posso, pur di togliermi
da questa situazione
di mmmer.ogni passo dico AIUTO AIUTO AIUTO! Con la voce strozzata,
la faccia
deformata in una smorfia tra il riso isterico e l'oddio tra
un po' mi
incazzo e scoppio a piangere nello stesso tempo. Poi mi impongo
e mi accorgo
che se faccio i "passi" rilassati tutto è più
facile e brucia meno, ma
arriva l'ennesima tempesta di neve e vento da sopra da sotto
da tutte le
parti e mi fa perdere la concentrazione! AIUTO AIUTO AIUTO!
Ansimando arrivo
alla sosta, col papi che mi guarda diritto negli occhiali da
sole:
MAAAAAA!!!!!!!! Esplodo come una pazza isterica gli faccio una
piazzata lì,
in the middle of nowhere, IO IN MONTAGNA NON CI VENGO PIU' CON
TE!!!!!!!!!!!
Vabbene, fa lui impermalosito, ora disfo tutto, torniamo alla
macchina e poi
a casa, ah, bella soddisfazione!!!! Ma come, penso io, certo
che da qui
bisogna che ci togliamo per tornare alla macchina, non c'è
verso che
torniamo indietro ripercorrendo la lastra ghiacciata, quindi
cosa cambia,
certo che prima o poi torniamo alla macchina! Mica volevi stare
qui tutta la
notte, no? Vero, papi? DIAMO I NUMERI TUTTI E DUE!!! IO, perché
sono
isterica, ma in fondo volevo solo sfogare la tensione, sono
pur salita su di
lì, appena appena impegnativo (ma tanto per me!), e purtuttavia
non un
tratto lungo. Eppoi si andava!!! LUI, perché io faccio
l'isterica!!!!
Un po' mi fanno ridere questi due genitori sulla neve!!! Cosa
penserebbe
nostro figlio se ci vedesse ora? Ma guarda quella pazza imbambita
quante
storie che fa per niente, e guarda quel zuccone come ci tiene
ad arrivare in
cima con lei!!!
In fondo, mi sto divertendo moltissimo.
Si riparte, il papi fa una sosta su un alberino tutto ghiacciato,
che
secondo me basta guardarlo che si spacca in mille pezzi, e mi
spiega che
siamo davvero arrivati stavolta, di stare un po' meno ingobbionata,
ma di
stendermi di più sulla parete. e, così dicendo,
si allunga con un gesto
atletico ed elastico, in tutta la sua bellezza, sulla neve,
come se stesse
facendo una gara di bouldering, per mostrarmi la faccenda! Macchè
vuoi che
allunghi io, penso fra me, che son tutta in tensione e mi sento
viva per
miracolo, in mezzo a 'sto turbine di vento, nebbia, ghiaccio!!!!
J
Provo ad andare dritto verso quelle piantine, sennò
torno un po' indietro e
vado sulla destra. Mi fai sicura con la piastrina? dice lui.
EEEEH??? dico
io. CHE? Ho le moffole assolutamente solidificate a pugno chiuso,
non si
aprono più, come faccio, a mani nude, eppoi, EH? CHE?
Vabbè, fa lui, niente sicura! Ricordati, però,
che quando ti faccio segno di
partire, prima devi slegarti, che ti ho assicurato all'albero,
e riprendi il
cordino e il moschettone, capito??? Mi raccomando??? Non li
lasciare lì!!!
Okkei! Oh, oh! Fa il papi guardando giù, guarda chi
c'è! Guardo chi c'è, e
vedo uno avanzare alle nostre spalle, in mezzo a un turbine
di vento e
ghiacciolini vari che gli arrivano in faccia anche grazie al
nostro
pesticcio. Bene, penso, allora non siamo soli, appena quello
lì arriva qui
vicino comincio una tiritera di lamentele infinite, così.
per scherzare un
po'.mi lamento, così sfogo la tensione, esattamente come
ho fatto con quei
tre di Forlì sulla Marmolada quella volta che il papi
mi ci ha portato
(naturalmente non per la normale, che scherziamo?) con me che
urlavo: MA
PERCHE' NON SONO ANDATA AL MARE OGGI??? MA PERCHE', CHE C'ERA
REGATA COI
CATAMARANI E IO POTEVO FARLA CON MIO PADRE??? MA PERCHE' SONO
QUI E NON SUL
'TORNADO'??? Ridevano loro..eh, eh! situazione un tantino diversa
dal mare
quella, specie considerando che ero incinta senza saperlo e
che passate le
roccette in corda doppia, scendendo dalla normale, il tratto
restante l'ho
fatto tutto slittando sul culo nella neve, a gran balzelloni,
perché io ODIO
LA DISCESA!!!
Ma guardo bene, guardo bene, e chi ti vedo??! Quel tipo.ma
è Claudio? Sì,
ciao! Ma qui allora abbiamo il GOTHA dell'alpinismo della sezione
CAI di
Modena, membro della Commissione Centrale Materiali e Tecniche,
nonché mio
ex istruttore del corso di alpinismo! Ma porcaccia miseria!
Allora non sono
neanche autorizzata a lamentarmi!!!!!!! Quando si dice la sfortuna!!!!
Ma
non poteva essere uno qualunque, che avrei potuto investirlo
di ingiurie e
improperi contro la montagna e sparlare dietro al papi a tutto
spiano!!! E
invece, niente! Neanche questo briciolo di soddisfazione!!!
Sono pure
costretta a tacere e a trattenermi!!!
Mi fa, come va? E io, mi limito ad un 'eh, così, così.'.
Intanto il papi
devia a destra, e dopo due battutine anche lui prosegue, agile
come un
ragno, solo e slegato come un relitto alla deriva in mezzo al
mare, colle
sue picche, in piolet, esce dal canale.
Esce anche il papi. Ora non li vedo quasi più, giusto
la sagoma del GOTHA,
che resta a guardarmi per un attimo, ci sconsiglia la vetta
per il vento
terrribbbbole, ci domanda se abbiamo bisogno (chi? Io di sicuro,
forse, un
po' di assistenza psichiatrica, mentre il papi potrebbe farmi
da analista!).
Fa un gesto con la manina, ci rivediamo giù, e scompare
nel tifone.
Ora non vedo più nessuno e sono sola, faccia a faccia
con questo alberino
congelato. Penso a dove andare, devo fare un traverso, per portarmi
dall'
albero alla destra, dove è salito il papi, e scendendo
anche un po'.
Una voce nel vento mi fa segno di partire. Mollo tutto, recupero
moschettone
e cordino, papi recupera la corda e io vado. Mi sento sola come
un cane, non
vedo più nessun sedere davanti a me, solo neve, vento
forte e io che accuso
la stanchezza. Mi spiccio e finalmente vedo un pezzo di papi,
poi tutto
intero ed esco anche io dal canale, con la lingua fuori dalla
fatica!!!
E' impossibile parlare quassù, la picca appesa al polso
per la dragonne si
mette in orizzontale dal vento che c'è.
Io non mi reggo letteralmente in piedi e faccio per accucciarmi
e scendere
col sedere in avanti. Il papi, cancellato dall'uragano, urla
a vuoto e fa
gestacci inconsulti. Mi sembra di capire che dovrei andare avanti
io, ma io
odio la discesa e questo primo tratto mi da molto da fare in
certi punti.di
faccia non riesco, mi metto di lato. Il papi si incazza, mi
incalza perché
si sta congelando le mani e, se io non vado avanti, ci va lui.e
mi
tira???..oh, no!!! Non voglio essere tirata, così cado
di sicuro!!
Mi impongo e scendo alla bell'e meglio, spinta dal fatto che
appena ci
abbassiamo il vento calerà.
Così è, e finalmente la discesa si fa tranquilla,
in mezzo ad un mucchio di
neve alta, raggiungiamo il bosco, seguiamo le tracce, eppoi
subito il lago
Santo e il rifugio Vittoria. Arrivo anche io, con la lingua
fuori dalla
fatica, ma non sono poi stanchissima! Claudio ci aspetta, è
una mamma
chioccia, in fondo, temeva che quella imbambita della sua ex
allieva
rimanesse impietrita, magari appesa a quell'alberino ghiacciato,
e si è
fermato un attimo ad aspettare che il papi facesse ritorno con
la mami al
seguito! Non manco di stupire, piena di ammirazione, per la
sua compagna,
che zitta zitta, quatta quatta, comunque, si è fatta
anche lei, senza tante
balle, il canale centrale del Giovo oggi, con Claudio, prima
che lo
incontrassimo lassù. Eeeeehhh, queste donne!! Zitte zitte!!!
J
Davanti ad una birra, offertaci dal famoso "brega",
gestore del rifugio
'Vittoria', pieno di alpinisti con la faccia paonazza dal vento
che sferzava
in alto, il papi si congratula con questa mami, che si prende
in giro per le
piazzate che gli ha fatto poc'anzi! GRAZIE, PAPI!
Domani, in ufficio, mi tornerà alla mente quell'ipnotica
immagine dei
ramponi appena conficcati nel ghiaccio, che ho visto guardando
verso il
basso, col vento che mi turbinava sulla faccia!
Ricominciare per gradi è giusto, ma non è andata
male, e col poco tempo,
cerco di prendere quello che posso, per non sottrarmi troppo
a quel
pupazzopazzo che a casa ci aspetta a braccia aperte, per riempirci
di
testate!!!
by paopao
|