300 giorni di sole
300 giorni di sole all'anno! Così recitava un dépliant turistico della regione del Verdon, nell'Alta Provenza. E giù raccomandazioni per difendersi dal caldo per chi percorre le gole nella stagione estiva: abbondante scorta di acqua, copricapi, creme solari. E gli abbiamo anche creduto: i paesaggi assolati del sud della Francia, la vicinanza con il mare, la seconda metà di agosto, tutto collimava perchè l'ultima delle nostre preoccupazioni fosse il consiglio di non avventurarsi nel canyon quando piove.La falesia di Trescaire

Dovete sapere che in famiglia non siamo tagliati per gli sport estremi ma non siamo neanche quei turisti sedentari tutti bagni di sole e grigliate. Quando abbiamo visitato le gole (gorges) del Verdon non pensavamo né all’arrampicata né al rafting, tutte attività ampiamente praticabili in loco, ma ai sentieri sul fondo del canyon. Nonostante una permanenza abbastanza ridotta (abbiamo compiuto un più ampio circuito in Provenza) pensavamo di mettere nel sacco almeno una delle due escursioni più famose della zona: il sentier Martel o il sentier de l’Inbut. Tutto rivoluzionato dal maltempo, tra lo sconcerto sia della popolazione locale abituata al massimo a qualche temporale pomeridiano sia nostro che venivamo da una abbastanza caldo soggiorno nel delta del Rodano.

Siamo arrivati a Castellane al pomeriggio di una domenica incerta. Alla mattina, ai piedi della Montagne de Sainte-Victoire, non distante da Marsiglia, eravamo stati investiti da un temporale inaudito. Il giorno seguente è iniziato sotto un cielo plumbeo e una pioggia battente che ci hanno cacciato al piccolo ma interessante museo dei fossili. Questo è dedicato ad animali vissuti circa 60 milioni di anni fa e molto simili agli odierni manati e lamantini, innocui mammiferi acquatici oggi purtroppo minacciati di estinzione. Presto sarà accessibile un sentiero che condurrà in mezz’ora a scheletri giacenti nella roccia e protetti da lastre di vetro. Per la gioia degli appassionati di geo-paleontologia in tutta l'Alta Provenza stanno nascendo sia dei piccoli musei sia dei luoghi protetti dove è possibile vedere fossili e curiosità geologiche.

L'inizio est del sentier Martel

Ci siamo comunque addentrati nel canyon lungo il sentier Martel, forse il più celebre tra gli itinerari del Verdon, lungo circa 12 km per circa 6 ore di cammino. Il modo migliore per percorrerlo è iniziare da ovest e finire ad est, per poi tornare al punto di partenza con un taxi o con i mezzi pubblici. Noi abbiamo deciso di farvi una puntata sfruttando un momento di tempo accettabile. Siamo partiti dall'ingresso est e subito ci siamo trovati in una galleria lunga settecento metri con rarissime finestre ma opportunamente avevamo portato la lampada frontale. Sbucati dal tunnel abbiamo camminato per circa due ore sul fondo del canyon, a pochi passi dal fiume. Tuttavia questa parte dell’escursione ci ha leggermente deluso perché la copertura vegetale impediva spesso la vista delle falesie soprastanti. Lungo il sentier Martel Dove gli alberi si diradavano le pareti erano incombenti ma, avendo ancora negli occhi le visioni offerte dal giro panoramico in auto, i panorami migliori ci sono sembrati quelli visti dalla strada. Un po’ più dolomitica è stata la salita dello sperone roccioso detto Breche Imbert, meta della nostra escursione, che si scavalca facilitati da almeno duecento gradini infissi nella roccia. Esso si protende in una marcata ansa del fiume, che scorre incassato tra selvagge pareti. A giudicare dalle fotografie probabilmente il sentiero dell’Inbut offre la vista ravvicinata di fenomeni più particolari e caratteristici come vortici, sifoni e inghiottitoi.

In ogni caso il periplo automobilistico delle gole del Verdon è stata una gita turistica che da sola valeva la trasferta. Le gole del Verdon Le varie piazzole di sosta offrono sia grandi panorami sul burrone, profondo anche settecento metri, sia visioni ravvicinate delle falesie calcaree. Abbiamo anche scoperto un altro bell’itinerario pedonale, il sentier de Bastidon. Si tiene sotto la strada ma abbastanza alto sulla gola e pertanto offre ottime vedute. Non è lungo, ha pochi dislivelli e quindi va bene anche per chi non è allenato.

Il Verdon è senz’altro una zona meritevole di essere rivista anche se, dato il gran numero di altre mete vacanziere, è difficile che ci ritorniamo presto.

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by Andrea62

26 aprile 2003

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