Impressioni di un’amicizia allo Scoglio di Mroz

Arrampicare, muoversi su di una parete di roccia; salire per poi scendere. Il rischio, la sfida contro ... si dice se stessi ma spesso, in fondo, sono gli altri con i loro giudizi, quelli positivi che ci inorgogliscono, che ci fanno sentire grandi o quelli negativi che ci rendono infelici, inadeguati. lnadeguati per cosa poi ?
No, salire una parete non può essere questo; nell'economia del mondo è qualcosa di per sè già insignificante, inutile. Perchè renderla insignificante anche per la propria vita?


Eppure, quanti vivono l'arrampicata come fine, come unico scopo di un'esistenza spesso solo subita. No, salire è un mezzo come tanti altri per conoscere. Ma conoscere cosa ?
Viviamo nel mondo dell'informazione ma spesso non sappiamo nemmeno che faccia abbia il nostro vicino di casa, mandiamo sms di donazione per le vittime dello tsunami, ma quando abbiamo accanto una persona che ha bisogno di aiuto giriamo spesso la testa; è troppo vicina. Per aiutare qualcuno sono necessarie alcune migliaia di chilometri di distanza …
Allora conoscere cosa? Prima di tutto noi stessi, presi dalla frenesia di vivere al massimo delle nostre possibilità non ci accorgiamo dello scorrere del tempo e quando lo facciamo proviamo a ritornare indietro, cambiandoci la maschera… ma non basta; quell’attimo che non abbiamo vissuto non tornerà più, quelle parole che non abbiamo detto non avranno più lo stesso significato perchè sarà cambiato il tempo, saranno cambiate le persone e certamente saremo cambiati noi.


Quando cominceremo a conoscerci, potremo cominciare a conoscere chi è ad un passo da noi; lo è da tanto tempo come Davide o lo è da qualche istante. Entrambi avranno qualcosa da raccontarci perchè ogni persona, anche un bambino, è un piccolo universo fatto di sensazioni, esperienze, gioie e naturalmente dolori. Ci legheremo a questo nuovo o vecchio compagno anche solo per l’istante di uno sguardo o per i centosessanta metri di questa via di montagna che in fondo non porta da nessuna parte che non sia quello che vogliamo scoprire di noi,degli altri…del mondo.

Alberto di Palma

6 agosto 2006

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