Chiudo la porta alle mie spalle, l'aria gelida
della notte mi da il benvenuto facendomi rabbrividire.
Il mio sguardo scruta la volta stellata, all'improvviso una
stella cadente sfreccia nel buio, e' un attimo neanche il tempo
di rendermene conto che un'altra la segue come giocassero a
nascondino, che siano augurio di buona fortuna?
la mente chiama il cuore a formulare il canonico desiderio
..............
fatto!!........
Un tantino emozionata per lo spettacolo appena visto m'incammino,
pochi passi e sono nel bosco, forme familiari mi permettono
di camminare veloce senza l'aiuto della pila, il silenzio e'
cosi' intenso che, per non romperlo, saluto con un cenno il
resto della compagnia.
Oggi saranno i monti di casa la meta' dell'escursione e di
proposito lasciamo l'auto in garage, certo ci costa un poco
quel paio d'ore in piu' a piedi, ma orami e' deciso, si fa'
come ai vecchi tempi; il sentiero costeggia il laghetto reso
immobile come per incanto dal gelo della notte; caliamo veloci
nella valletta, il ruscello che l'autunno scorso era diventato
un minaccioso torrente oggi e' silenzioso, ha perso la sua irruenzza
dentro il carsismo della montagna; e' breve il sollievo della
discesa, ora il sentiero s'impenna, s'inerpica dentro ad una
valle selvaggia che un destino curioso ha fatto si' che in tempi
passati divenisse posta di gioco d'azzardo.
Strano destino per una valletta di montagna eppure e' cosi',
se la gioco' davanti ad una bottiglia uno sconsiderato podesta'.
Appena fievoli bagliori di luce forano le chiome degli abeti
provo a cercare, un poco divertita devo ammetterlo, i segni
del passaggio di alcuni bikers distratti che l'estate scorsa,
abbagliati dalla bellezza della zona, sbagliarono clamorosamente
strada e direzione.
Ahhh..... l'orientamento!!!!!!
Posso immaginarli sudati, affaticati, ansanti mentre rampavano
faticosamente, per poi rendersi conto amaramente che di li'
non arrivavano certo alla meta che s'eran proposti, ma devo
pur dare atto alla lora grande performance per aver scalato
una valle cosi' impervia. dico bene Moscone?:-)
L'alba rende surreale la piccola radura che si apre davanti
a noi, eloquenti segni ci lasciano intuire che e' stata teatro
di recenti duelli fra i cervi in amore.
Il sole' e' oramai alto quando arriviamo in cima, sotto di
noi la valle dell'Adige indugia pigramente crogiolandosi al
flebile sole d'autunno di un' anonima mattinata domenicale.
Intorno cime dai profili conosciuti, cime oggetto di programmi
futuri, i giganti oggi si nascondono alla nostra vista dietro
ad una coltre di nubi foriere di attese nevicate, troppe volte
si son concessi ed ora reclamano giustamente il loro riposo
invernale.
Il sole mitiga solo un poco il vento gelido che s'intrufola
dispettoso dentro la giaccavento, fa troppo freddo ed a malincuore
lasciamo la cima per calare alla vecchia malga.
Un caldo tepore ci avvolge appena sospingiamo la porta di quella
che bonariamente chiamiamo cucina , i tizzoni ancora ardenti
dentro la stufa son testimoni di un recente passaggio di escursionisti;
e' bella , intima, la vecchia malga, e' bello sedersi sulla
panca di larice oramai consunto dal vento e dal sole, appoggiata
dentro una nicchia al muro sgretolato, e' bello abbandonarsi
a colloqui silenziosi con il vento; laggiu' oltre la valle,
il Brenta, anche li' il tempo si sara' fermato per dar riposo
a crode e sentieri
Ma le ombre s'allungano, il sole inesorabilmente cala , la
strada e' ancora lunga, si sarebbe consolante pensare che poco
sotto c'e' l'auto ad attenderci, ma questa volta pecorreremo
interamente a piedi i sentieri che porteranno al paese, sentieri
quasi abbandonati e che la natura s'e' ripresa.
E' notte di nuovo quando riapro la porta di casa, mai avrei
sospettato che potessero essere cosi' intense le sensazioni
ritrovate oggi...
si caro, vecchio, bonario, Roen...
puoi perdonarmi per averti abbandonato cosi' a lungo impegnata
com'ero nella ricerca di emozioni su cime piu' famose.........
ma non piu' importanti.......
ciao Manù
|