A NOI PIACE "COUNTRY" II

Ulteriore collaudo della nuova attrezzatura per sciare "country" (vedi post precedente "A noi piace country" 18/12/99). La gita si e' svolta -tanto per cambiare- nella *magnifica* cornice del Lagorai :D con salita fino al Rifugio "Sprugio Tonini" a m. 1900.

Dall'Altopiano di Pine' (Trento) si piglia la strada che porta al passo di Redebus, quindi -poco prima del passo- si parcheggia l'automobile e si prosegue sci ai piedi per la forestale che sale a Malga Stramaiolo. Dopo una laboriosa nottata in cantina il Ghezzer aveva precedentemente provveduto a squartare due vecchissime pelli di foca - ricavandone quattro- per gli sci da escursionismo acquistati la settimana scorsa, due favolosi "Atomic BC" provati in prima uscita (con sciolina) sul Col Santo. Un "moschettoncino" da infilare in punta e le pelli erano perfettamente operative, previa "rinfrescata" della colla quasi del tutto rinsecchita. Non pareva vero: per la prima volta niet sciolina! Calzati gli sci con le pelli abbiamo attaccato timorosi la strada forestale, quasi battuta come una pista da sci :( Edo, non ancora attrezzato ci seguiva a pedagna, le sue fide ciaspole attaccate allo zaino (che non usera' perche' non ce ce ne sara' bisogno).

Le pelli -anche se larghe appena cm 3,2- tenevano benissimo. Il Ghezzer collaudava per la prima volta il moderno attacco Rottefella con scarpa "Combi" (della Artex). Le prime impressioni rispetto alla vecchia scarpa "giurassica" sul preistorico Rottefella a 3 punzoni sono molto buone: ottimo controllo laterale, esaltato dalla presenza delle lamine sullo sci. Ma in discesa come andranno? Lo sapremo al ritorno. A passo deciso raggiungiamo in breve la Malga-Zoo Stramaiolo, dove veniamo accolti da starnazzamenti di oche, anatre, grugniti di porcelli, belati di capre, nitriti di cavalli ecc. Quasi un incubo dal quale fuggiamo ben presto. Proseguiamo sul sentiero gia' tracciato nella neve, che sale al Rif. Tonini.

Il Moscone Bianco non finisce di stupirmi: riesce a cadere "a pelle di leone" persino in salita, inciampando fantozzianamente da par suo 3 volte di fila :DDD Rimontiamo la piccola sella boschiva e seguiamo un lungo e sinuoso sentiero che, tra continui sali-scendi, si dirige sul versante opposto. A Edo va di lusso: la traccia ben battuta gli permette di salire a piedi senza problemi (basta pero' mettere un piede fuori dal sentiero per sprofondare inesorabilmente fino alla coscia).

Primo dubbio: con tutti questi sali-scendi, togliere le pelli al ritorno sarebbe un suicidio. Perche' gli sci da sci-escursionismo non hanno ne' sciolinatura ne' squame, e senza pelli sono come due *saponette scivolosissime* :( Proseguiamo la salita lungo un stretto sentiero che s'inerpica nel bosco: le pelli tengono benissimo anche su pendenze decise, e scivolano docilmente nei tratti in discesa. Arriviamo al rifugio, piccolino ma molto grazioso ed accogliente. E' ancora aperto per via dei bagordi di capodanno. Il gestore sta osservando delle mongolfiere con il binocolo, e ci accoglie con simpatia. Da bravi zotici non consumiamo neppure un the, anzi sparpagliamo i nostri stracci fumanti su panche e staccionate. Il gestore non fa una piega. Molto simpatico. Clima magnifico, sole caldo, temperatura mitissima, vento zero. Osserviamo a lungo il magnifico panorama: tutto il Brenta si staglia spettacoloso dinnanzi a noi, poi l'Adamello, il Vioz, il Cevedale, La Presanella, il Gran Zebru', l'Ortles eccetera. Favoloso. Ci rifocilliamo coi soliti paninozzi. Decine di mongolfiere si muovono lente nel cielo, a circa 3000 metri. Vanno a sud, chissa' dove sono dirette. Alcune sorvolano il Brenta, altre ci passano sopra la testa, lungo il crinale del Lagorai. Chissa' il freschino lassu' :D

Arriva l'ora del rientro, non senza pensare che sarebbe stato magnifico fermarsi li' per la notte. Ma impegni di lavoro del Ghezzer fanno sfumare il bel sogno. Scendiamo il primo tratto nel bosco a piedi, sul tracciato battuto, gli sci sullo zaino. Prima sgradevole sorpresa: la ghetta Combi sulla scarpa non ci sta ;((( Manca un qualsiasi ancoraggio in punta (non essendoci lacci, il famoso gancetto sulla ghetta non si puo' agganciare), e la cinghia sotto la scarpa tende a sfuggire all'indietro per via della quasi totale mancanza di tacco (suola quasi piatta) :(((( Ergo: quando si sprofonda entra la neve nella scarpa nonostante il ghettone :((((

Superati i saliscendi piu' ripidi calziamo gli sci, dai quali non abbiamo ancora tolto le pelli. Rientriamo dal costone e iniziamo la discesa in neve fresca. La neve e' molto profonda, tiriamo giu' dei "rigoni" quasi in verticale, in mezzo alle piante, con le pelli che frenano il giusto per impedire micidiali schianti contro gli abeti. Quando vogliamo fermarci basta unire le gambe e davanti si forma un bel mucchione di neve :D Attenzione pero': questo espediente funziona bene in campo libero, ma come si passa sotto agli alberi di neve ce n'e' meno e si pigliano delle accelerate mostruose :D

Arriviamo fialmente sulla forestale con neve battuta, togliamo le pelli: gli sci sono due missili! La scarpa combi e le lamine sugli sci pero' permettono un grande controllo, basta spigolare un po' a spazzaneve per ridurre subito la velocita'.

Seconda sgradevole sopresa: arriviamo su un lungo tratto in pianura. Come si spinge? Il classico "passo spinta" -e peggio ancora il "passo alternato"- dello sci di fondo tradizionale e' pressoche' impossibile senza sciolina ne squame :((( Ergo bisogna spingere come bufali, a forza di braccia :(((

E' una sensazione non molto gradevole, quando si pensa che con un vecchio "passo spinta" al momento giusto si potevano far scivolare via 4-5 metri alla volta, di slancio e senza sforzo. A braccia, e accennando qualche timido "passo pattinato", superiamo i falsopiani e arriviamo alla lunga e bella discesa che si snoda per la strada forestale che scende a valle. Il Ghezzer scende con la consueta destrezza ed eleganza :DDD (vabbeh si fa per dire) padroneggiando egregiamente gli sci grazie alla scarpa combi, l'attacco Rottefella e lo sci laminato, mentre la Franza -alias Moscone Bianco- continua a dar facciate per terra :D D'altronde, il Ghezzer mica e' stato sul M. Bianco per niente! :DDD (neppure un "volo" contro le decine del Moscone Bianco :DDD

Seguono belle discese senza mai abbandonare la strada, con frequenti spazzaneve, ma e' quasi un altro pianeta rispetto ai vecchi attacchi! Riescono perfino gli arresti in derapata laterale! La Franza invece sbatacchia deplorevolmente il sedere sulla forestale… :D Signori, la classe non e' acqua :DD Unica sua scusante le scarpine da fondo non proprio adattissime… I sassolini maligni nascosti nella neve fanno frenare improvvisamente gli sci, e bisogna stare all'erta pronti a recuperare l'equilibrio prima di finire con la faccia per terra (e massacrare le solette nuovissime!)

Rientriamo alla base senza incidenti, con bella ed entusiasmante discesa. Circa 15 km totali, la meta' di discesa. Un po' meno esntusiasmante per Edo, che ha dovuto scarpinarsela dal primo all'ultimo metro :D

Alla fine della gita rimane pero' l'interrogativo: lo sci va benissimo, ma senza pelli e in piano come si va??? :(( In salita invece e' favoloso: agilita', leggerezza assoluta (dopo un po' non ci si ricorda neppure di avere gli sci ai piedi!) eccellente progressione grazie alle pelli. Su fondo compatto siamo quasi alla perfezione. Certo in discesa le cose cambiano, ma la scarpa Combi offre comunque un'apprezzabile tenuta. Altre prove alla prossima uscita, stay tuned!

By AGH

3 Gennaio 2000

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