La giornata è freddina,c'è il sole
ma è nascosto da una nuvolaglia fine
stratificata che mitiga il calore del sole, sono sotto la parete,
sotto
quella maledetta via che non mi viene, sono riuscito a fare tutti
i passaggi
ma non riesco a concatenarla tutta, arrivo ad un certo punto le
mani si
aprono e devo far resting.
Ma oggi è diverso, sento che qualcosa è cambiato,
passeggio nervosamente
sotto le rocce, stò aspettando il mio socio strano incontro
con lui, ci
siamo conosciuti attraverso internet ci siamo scritti per parecchio
tempo
senza vederci abbiamo arrampicato fianco a fianco senza saperlo,
ed ora tra
noi si è stabilita una amicizia particolare, una di quelle
amicizie che non
hanno bisogno di parole. Ci sentiamo quando se ne abbiamo voglia,
magari
solo per sapere se ha chiodato qualche cosa di nuovo,o se ho visitato
una
parete diversa, magari mi trovo nella mailbox un nuovo disegno senza
un
commento, ma eccolo che arriva, risale le ultime curve del sentiero
ci
salutiamo e ci prepariamo alla scalata.
Comincio a scaldarmi, un po' di movimenti che ormai fanno parte
del mio
bagaglio arrampicatorio, sono teso molto teso, tiro fuori la corda
le scarpe
l'imbrago mi lego, parto su una via di riscaldamento decido di evitare
lo
strapiombino iniziale ho le dita ghiacciate e passo dalla variante
+ facile.
Ora tocca al mio progetto, mi concentro non c'è nessuno
altro solo noi due,
non ho voglia di parlare penso ai passaggi che mi attendono la via
è
composta da + sezioni difficili (per me), arrivo sempre alla fine
del muro
strapiombante su tacche e poi non riesco a continuare mi manca la
forza o la
mente vacilla?
Sono molto agitato faccio qualche passo per tranquillizzarmi, la
tensione è
palpabile, lui non dice una parola è il compagno d'arrampicata
che ognuno
vorrebbe avere, faccio due gocce di pipi per scaricare il nervosismo.è
ora,
un respiro mi rilego metto le scarpette pulisco la suola e parto.
la prima
sezione è verticale su prese minime bisogna essere decisi,
poi sopra ci si
può riposare, salgo senza problemi e mi trovo sotto a dove
inizia il duro,
parete verticale una fessura ascendente da sinistra a destra svasata,
non ci
sono appoggi per i piedi si mettono in aderenza su delle ondine
appena
accennate, solitamente trovo lungo e mi spompo tirando troppo con
le dita,
ma oggi è diverso i movimenti sono fluidi, passo con una
facilità
incredibile ed in un istante sono sotto la crux si tratta di una
decina di
metri leggermente strapiombanti su tacche minime e poi uno spostamento
a
sinistra per uscire dallo strapiombo.
Riparto sono concentratissimo, la mente è vuota arrampico
come guidato da un
telecomando, la sequenza è perfetta la respirazione ottimale,
mi sembra che
il corpo e lo spirito si siano divisi, le tacche le prendo stringendole
il
giusto i movimenti sono fluidi arrampico come mai ho arrampicato
arrivo alla
fine al traverso al punto dove normalmente mi appendo ma stavolta
no non mi
fermo, prendo un po' di magnesite, e via traverso e esco . mi manca
l'
ultimo strapiombo. non mi fermo l'affronto con decisione e pochi
istanti
dopo afferro la catena.
Sono fermo la corda nel moschettone, mi guardo intorno è
uscito il sole, non
me ne ero accorto.la giornata è meravigliosa. OK cala .in
pochi istanti sono
a terra il socio mi guarda e dice " non ti ho mai visto arrampicare
così.scalavi con sentimento."
Ecco questo ho sognato stanotte.sabato vado a provarla.
dario
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