...dapprima ne ho scorto solo la punta. La testa bassa a cercare
equilibrati appoggi per gli scarponi, a cercare di non inciampare su per il ripido canale
rigonfio di massi, grandi, piccoli, sfasciumi. La testa bassa perchè, oggi, ero
decisamente affaticato. Poi un attimo di riposo e come d'istinto rivolgo lo sguardo in
alto, oltre il promontorio; rimango per alcuni momenti perplesso, "No, non è
possibile che sia lui, sono ancora a metà strada" penso. Mi concentro, guardo bene
la punta e cerco di convincermene "E' lui! Cribbio ho visto talmente tante foto di
lui che ora non riesco neanche a riconoscerlo".
Ed infatti, quella punta che mi si para davanti somiglia talmente tanto alle mille
immagini che ho visto, che non riesco a crederci.
Riabbasso la testa e continuo a sudare ed ansimare su per il canalino che diventa
sempre piu' stretto.
Le rocce e il rivolo d'acqua lasciano ora spazio ad un ampio zig-zagare del sentiero
che sale immerso nei pini mughi. Mi fermo a respirare il profumo che emanano, mi riempio
le narici e d'incanto i miei occhi vengono catturati dall'intera immagine che, ora,
incombe sopra di me.
In un accavallarsi di pensieri, mi giungono alla mente tutte le varie
definizioni che ho letto di quel maestoso monolite; ma piu' lo guardo, e piu' si
materializza in me l'idea che quello che vedo è la "lingua del diavolo" !!! Non
puo' essere altrimenti, come una lingua e' muscolosa e grossa alla base, per poi terminare
con una lunga e affilata punta. E come un diavolo tentatore, mi attira...e nel medesimo
istante mi incute profondo rispetto e timore. Ma non posso fare a meno di pensare che mi
attira.
Del resto, oggi, sono li' proprio per fare la sua conoscenza. Ed allora mi spingo
ancora su, fino a lasciare il sentiero che porta al bivacco Perugini e prendo la traccia
semi nascosta dalla neve che porta proprio alla base della svettante lingua. Sono ancora
da solo, Silvia è attardata nel ripido canalino. Diavolo d'un tentatore...devo vedere,
devo!
Deposito lo zaino su un terrazzino e in pochi metri di banale arrampicata (ma ansimavo
dall' emozione) mi trovo davanti a 3 vecchi chiodi (di cui 1 rotto) che segnano l'
inizio...della futura sfida. Lentamente guardo in alto, i primi metri sembrano fattibili,
ma sono anche i più facili; più su non si vede...poi, tornando indietro mi sono guardato
e riguardato la via che per molto tempo mi ha tentato. L'ho vista bene.
Per oggi è stato sufficiente così. La prossima volta...........
P.S. Il post è dedicato ad una persona che il 13 maggio.......o viene, o è meglio che
vada ad abitare in un altra galassia ;-)))
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Bye. Robby
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