Rapido test materiali giovedi' 16 dicembre. L'occasione e'
stata offerta dai nuovissimi KONG di Edo, che ha cacciato quasi
600 mila lire per diventare -crediamo- uno dei primi (e infelici)
possessori nel Trentino Alto Adige di questi speciali attrezzi.
Come forse non tutti sanno, parliamo di quei speciali sci ultracorti
-95 cm!- dotati di pelli, calzabili con sarpone da sci o scarpone
ramponabile, che nelle intenzioni del costruttore dovrebbero
essere un'alternativa allo sci da sci-alpinismo e alle ciaspole.
Premettiamo di non aver potuto provare a fondo gli attrezzi
per via del tempo inclemente, tuttavia qualche utile considerazione
pensiamo di poterla fare.
Come il Ghezzer -eterno rompicoglioni- aveva fatto subito notare,
lo sci e' troppo corto per un uso "serio" in fuoripista.
Il che suggerisce la seconda considerazione, o meglio, la domanda:
a quale uso e' destinato questo tipo di sci?
Se si propone come alternativa nello sci escursionismo ai normali
attrezzi (ciaspole, sci da fondo e sci-alpinismo) non sembra
- a prima vista- un'alternativa soddisfacente.
Come detto, la misura eccessivamente corta rende assai problematico
il controllo, anche a sciatori esperti. Questo difetto e' evidente
anche in salita, perche' in caso di neve alta lo sci sprofonda
inesorabilmente.
Abbiamo visto "l"assurdo" del Moscone Bianco
che, coi suoi scietti da fondo, andava via leggera leggera (be',
si fa per dire) sullo stesso manto sul quale Edo arrancava sfondando
la neve ad ogni passo. Impossibile pensare quindi di affrontare
una sci-alpinistica seria con attrezzi del genere.
Se invece questi ultimi servono solo per brevi escursioni su
fondo compatto (esempio neve fresca con sottofondo duro, neve
primaverile "firn" eccetera) allora ci sembra che
questi due aggeggi potrebbero essere anche molto divertenti
(sapendo sciare decentemente comunque, altrimenti ciao).
In tutti gli altri casi la discesa -a parer nostro- e' problematica,
specie su nevi crostose, sventate ecc. Con degli sci di neppure
un metro sono praticamente impossibili quelle operazioni tipiche
del buon sci alpinista, che si destreggia ammortizzando il terreno
con spostamenti di peso sulle code o sulle punte, sullo sci
a valle o su quello a monte. Con sci cosi' corti vuol dire andare
con la faccia (o il culo) nella neve ogni volta.
A meno di non scendere con la [orrenda] tecnica del peso tutto
sui talloni, e sperare di non pigliare una cunetta, un dosso,
un po' di neve "impaccata". In ogni caso e' meglio
dimenticarsi la tecnica classica, quella che ti permette (sapendoci
fare:) la bella ed elegante serpentina in neve fresca... Si
dovra' adottare quella piu' prosaica cosiddetta alla "viva
il parroco".
Insomma, ricapitolando: l'idea dello sci ibrido, o dell'attezzo
alternativo a ciaspole o sci da sci-alpinismo in se' ci sembra
valida, ma siamo ancora lontani dall'optimum.
Noi riteniamo che la misura ideale sia di circa 1,20-1,40.
Note negative per l'attacco, che ha la tendenza all'allentamento
delle viti: queste hanno il dado di fissaggio libero, per cui
se si allenta addio. Da ultimo, gli scarponi: il costruttore
parla di scarponi "ramponabili", ma non tutti i tipi
sono adatti. Se lo scarpone e' troppo morbido tende ad uscire
dall'attacco.
by AGH |