l'ipnotica immagine dei miei ramponi...
 

E' una bella giornata di sabato e già da parecchie settimane sento quella voglia di andare "sfriccicarmi" le gambe.e' una bella giornata di sabato e usciamo a far due passi col pupazzopazzo di 10 mesi x 12 Kg di peso, sfoderando così i nostri possenti bicipiti e poco invidiabili mal di schiena!!!

Non so com'è, non riesco a star ferma con le gambe.! Ma cos'hai???!! Mi fa la mamma della cuginetta del pupazzopazzo, incontrata al parco, in mezzo ai giochi tutti infangati dell'inverno.ma che ne so, dico io come un derviscio impazzito, sento il bisogno di scaricare un po' di energia, forse.e intanto gli occhi si perdono all'orizzonte di questa tersa giornata di gennaio. In lontananza il profilo frastagliato, ma dolce, dei nostri Appennini.innevati, INNEVATI?????!!!!

INNEVATI!!!!!!!! Non so com'è, ma mi scoccio proprio a star qui ferma a parlare di asili, vestitini che non vanno più bene, ma come cresce bene la tua bimba.e il tuo pupo allora? Ma questi denti.ma quando li mette??? Ma che ne so io.ma boh! Ma quanti urletti fa quell'altra zia, ma guarda-guarda, pirone, il signore cosa fa???? lava la macchina nel cortile???..MA VA???!!!

UFFAAAAAAAAAAAA', scusate, anche se non sta bene, non riesco proprio a tenere ferme le gambe (che istamina!!!) .e per di più c'è la neve, laggiù.!!!!!!! Capito??? C'E' LA NEEEVEEE!!!!

E' già da un po' che sto accumulando, tra interminabili ore seduta al computer in ufficio, corse ad incastrare il bimbo tra una nonna e quell' altra, ficcaci qui anche quella spesa, e culla il bimbo-che-sta-piangendo-e-io-non-ci-riesco-che-dorme-solo-con-te-che-sei-la- sua-mamma (????!!!), eppoi la cena con quegli amici, e le pulizie da fare, e la macchina da lavare e l'assicurazione da pagare e quella ditta da visitare e la casa da comprare e prepara da mangiare, metti su quel bucato, tira giù quell'altro, carica la lavapiatti, vuota la lavapiatti, cambia il bimbo, vesti il bimbo, svesti il bimbo, tieni il bimbo, ascolta di qua, devo andare di là..ma va a..!!!!! Ad un certo punto mi gira la testa, mentre il margine di ore di sonno notturne finisce per assottigliarsi sempre di più e io non so no più io..quando ecco che arriva finalmente l'agognato fine settimana, e forse c'è qualche speranza anche per me, ma.....una volta resto a casa perché il papi si è avventurato solo con la tenda fra le vette innevate - o su per qualche canale con cattive compagnie - o a piantar chiodi in qualche candelone di ghiaccio della Valdaone; una volta perché c'è gente a cena e si sa che c'è da fa', un'altra volta perché i figli so' piezz'e core e la mamma non li può lasciar soli, un'altra perché proprio non ce n'è..TIRANDO LE SOMME, E' DALLA SGAMBATA NATALIZIA AL LAGO FOJEDORA SULLE DOLOMITI CHE TENGO 'NA VOGLIA DI ANDARE- ANDARE- ANDARE-ANDARE-ANDARE!!!!

Taccio, e nel pomeriggio facciamo il grave errore di avventurarci nel negozio di vestiti e ammennicoli vari da montagna e alpinismo: immancabilmente il papi, quando ci va, ci lascia un centino.sai, quel chiodo da ghiaccio lì, sai quegli scarponi là, sai quella daisy-chain, sai quella piccozzina lì, sai quella specie di affare ad uncino per levare la carota di ghiaccio dal chiodo, ehm, ehm, eppoi la MAMI, che col suo grosso sedere, inspiegabilmente si accapiglia con Alessandro, "il piccolo aiutante di Riccardo", per altrettanto inspiegabilmente provarsi un paio di braghe tecniche 'per andare'! L'impresa è ardua in quanto a disponibilità di taglie, perché la mami la vuole pure di una taglia in più, perché sotto ci ficca le calzamaglie e le armature per le ginocchia, perché la mami da una parte è quasi senza crociato anteriore e dall'altra ci ha una condrite da paura, con la cartilagine dell'articolazione che fa 'giacomo-giacomo'.la discussione si accende, mentre nella cabina di fianco un alpinista alto e slanciato si sta provando le stesse braghe della stessa taglia che vuole la mami.

Risultato: la lite si estende fino alla cabina di fianco. La mami, con abile mossa, nella confusione riesce a sottrarre le braghe in oggetto, convincendo lo slanciato che con quelle 'stava male'...altrettanto abilmente, alla cassa, non paga lei, ma rifila il tutto al papi, approfittando dei suoi sensi di colpa per aver acquistato altri chiodi da ghiaccio!!! (FUUURBA!)

Dopo il cordiale sorriso a diecimila denti e rituale 'Come sempre, è stato un piacere' di Riccardo, e te lo dico io!!!, ci congediamo.

In macchina, silenzio. Inconsciamente, so che ho comprato queste braghe per un motivo ben preciso: c'è che non voglio essere sempre quella che, con occhi nostalgici, ascolta gli altri raccontare che sono stati lì o là quella domenica o quella volta, che hanno fatto questo, arrampicato di là, sulla neve di qua, eccetera ecceterona.

Allora azzardo, visto che i miei vecchi sono sulle dolomiti, chiedo al papi, ma cosa fa la tua vecchia domani??? E lui, ignaro di tutto e bello come il sole, devia e risponde a pera: non so, se non ti spiace io mi levo presto presto e andrei al Baccio a fare un canalino, da solo per fare un giro, sai spianerei i nuovi scarponi, vedere se fanno male ai piedi, così torno presto, che voi non ve ne accorgete nemmeno..sigh! Ma che hai capito.??? Io dicevo che magari si potrebbe parcheggiare il pupazzo - sigh, aihmè! .' parcheggiare'.che termine infelice, còre de mamma si sente già in colpa - dalla nonna e. noi 'ANDARE'!

Noi???. cioè io e te???? Attimo di sospensione, cuore in palpitazione: sì, io e te! Va bene, fa lui, flemmatico. Sììììììììììììììììììììììììììììììì, FACCIO IO, DENTRO A ME STESSA!!!

L'entusiasmo è alle stelle, le braghe sono assicurate e subito scattano i preparativi, sebbene di più modesta entità, perché stavolta sappiamo più o meno esattamente a cosa e quanta neve andremo incontro e la meta è più vicina!

Dopo gli accordi nonneschi e avere ficcato tutti i pannolini, le cibarie per la pappa, i vestitini e i putipù nello zainetto del pupazzo, preparo per benino tutta la mia robina per l'indomani, con le braghe lucenti e appena acquistate in prima fila, le immancabili e scomodissime moffole, il berrettone, il teschio, i ramponi, le ghette scassatissime e .... applico il bollino dei Cai alla tessera, perché si sa, l'assicurazione è sempre importante, e cos'altro?????? J

Del resto, lascio che se ne si occupi il papi, che se ne sta appollaiato in solaio, scorrazzando di qua e di là, fra cumuli di robazza e aggeggi vari da alpinismo (si potrebbe ben aprire un negozio quassù!).

La mattina seguente, finalmente, espletate presso la nonna tutte le pratiche di deposito pupazzopazzo, che con occhi dolcissimi e sguardo interrogativo ci osserva andare via, snoccioliamo tutte le curve, i paesi, le case di pietra e i ponticelli che ci separano dal lago Santo.

Durante tutto il viaggio, nonostante io abbia visto le ciaspole nel baule, un tarlo mi rode: il papi ha ficcato anche imbraghi e mezza corda da 25 nel cestone porta-meraviglie.interrogativa, mi domando che razza di intenzioni possa avere esattamente.insomma, stavolta potrebbe essere che mi trovi a fronteggiare inevitabilmente la possibilità di un canale! .e non si sfugge, perché nonostante sia grandemente e giustificatamente insicura di me stessa e delle mie possibilità fisiche, la voglia è tanta che non potrei rifiutare mai!!!! CHE CI POSSO FARE?????

Ho un brividino, cosa mi riserverà il futuro? Il papi intuisce e, assertivo, accenna al fatto che prendiamo quel che ci manda il cielo, e visto che si intravedono nuvoloni vagare tra squarci di sole splendente, il brividino aumenta. Canale o non canale? Uhm, mi sa che già so!

Arrivati al parcheggio, smoccolando per le parcheggiate assurde degli altri, carichiamo gli zaini con lo stretto necessario, ciaspole comprese!!!! Io sembro una vera e propria scolaretta, e pendo letteralmente dalle labbra del papi: nel senso che spio tutto quello che fa e come una perfetta e ignorantissima parvenu lo assillo con domande del tipo: ma ti metti anche il berretto? Ma la giacca l'hai con te? E te la metti dopo? Ah, tu ti porti anche da bere? Ma le ghette le mettiamo subito? MA FA UN PO' QUEL CHE TI PARE, MA CHE TI SEI RIMBECILLITA??? Risponde sghignazzando stridulo!!!

Subito la neve ci assedia, lasciando la stradina che porta al lago Santo e imboccando il sentiero per il lago Baccio. Tutto è bianco, la neve è bella dura e gli alberi spogli del boschetto spiccano con i loro rami scuri e rinsecchiti nel contrasto. Ecco l'inverno, l'aria pungente, ecco qualche toscanaccio passare con gli sci e biascicare domande e frasi allegre, cordiali, sì, ma del tutto incomprensibili!!! Ecco arrivare un sacco di gente, diretta verso il Rondinaio, ecco ciaspolari, sciatori, ecco che passano, che io perdo il berretto, arranco, mi fermo perché, imbambita, mi son scordata di mettere le ghette. Ecco che siamo di nuovo soli, ecco i luoghi familiari che avevo dimenticato: sono ben felice di essere qua, semplicemente felice, e mi resta un po' di fiato per andare col sorriso stampato sulle labbra!

Lasciando il boschetto, sbuchiamo al Baccio, del tutto ghiacciato e abbandoniamo i crocchi di sciatori ed escursionisti diretti al Rondinaio, portandoci sulla destra. Saliamo un po', la visibilità comincia a diminuire, sopra di noi nuvole basse si rincorrono rapide, dissolvendo in nebbia l' ambiente circostante. Ecco che il papi si ferma: ha deciso già da un pezzo il da farsi, ma si è ben guardato dal dirmelo!!!

Qui succede che ci imbraghiamo, mami, mi fa, e saliamo su di lì. Di lì dove, dico io, non vedo niente, non c'è niente! Ma no, fa lui, io so, son già stato altre volte, non ti preoccupare, eh, ti va?

Eh? faccio io, eh? eh! vabbè! Osserva il mio cipiglio un po' smarrito e aggiunge: ma ci leghiamo anche, dai, va bene? Così sei più sicura! Va bene, prendo l'imbrago, ci bisticcio per un pezzo, si arrotolano i cosciali, si incattivano i cinturini, mi incavolo e parlo da sola, lancio occhiate di sottecchi, ma perché diavolo lui è sempre pronto 10 volte prima di me e lo vedo che mi sta osservando severo, tra un po' si mette in mezzo, me lo sento, uffà, l'imbrago, me lo sono infilato storto, qui c'è qualcosa che no va! Leva tutto! fa lui, avvicinandosi zitto zitto e, prima che io possa aprire bocca, con fare paternalistico e autoritario, me lo toglie dalle mani, rapidamente sbroglia il casino che avevo fatto, stende l'imbrago in modo perfettamente ordinato senza una virgola fuori posto sulla neve, mi ci sospinge sopra - e stai attenta con quei ramponi! - e mi ficca prima una zampa e poi l'altra nei cosciali, come si farebbe con un bimbetto di 4 anni a scuola di neve! Ora è tutto a posto, solo fai in modo che i cinturini dei ramponi non svolazzino troppo, fai un nodino, che ne so.mamma mia che perfezione, si vede che ogni uichend te ne vai per i monti tu, penso io! Ora mi da un capo della corda in mano, perché lui è già da quel pezzo che si è legato, e mi guarda. Io lo guardo, poi guardo la corda e molto lentamente, ma inesorabilmente, porto il capo della corda, senza null'altro fare, all' anella dell'imbrago, mentre quasi non faccio a tempo a sollevare gli occhi che già mi sento investita dalla sua espressione a dir poco furente, ma sempre senza nulla profferire, che mi sciabola in mezzo alla faccia..oddio, che ho fatto??? Penso freneticamente fra me e me. Spazientito di impiegarci così tanto, il papi mi da, sospirando un indizio: non è che devi fare qualcos'altro prima??? Che so, la parola OTTO non ti dice niente??? Porcaccia, l'otto!!! Mi affretto e, non si sa come, mi viene subito un otto, magicamente, e altrettanto magicamente il papi me lo fa disfare perché ho lasciato poca corda, minchia! Ora, magicamente, lo rifai, mi fa lui, eppoi lo insegui. Nonostante mi muova come appena uscita dal solito Cottolengo, riesco al fine a venire fuori da questa specie di fuoco incrociato!

Andiamo! E non pestare la mia corda, per favore, con quei ramponi!

E così vado, molto semplicemente salgo, saliamo di conserva, io, in una mano la piccozza e nell'altra un bastoncino. La neve è bella dura, meravigliosa, e per un po' il papi ricalca le tacche fatte da qualcun altro prima di noi, poi la neve diviene intonsa, e noi siamo suppongo i primi a pestarla da qualche giorno o settimana forse a questa parte. Il papi mi spiega che lui è già salito da solo di qua, che si può tornare indietro dalla stessa parte, ma se arriviamo a un certo punto dobbiamo decidere se uscire dal canale, che dopo si può scendere dall'altra parte.boh, io incalzo di domande, ma fino a dove si arriva, perché non vedo nulla, tra la nebbia che infittisce, e ondate di nuvole che ci avvolgono e che a tratti lasciano che il sole faccia capolino, per poi scomparire di nuovo fra il vento. Salendo stupisco della semplicità con cui salgo, nonostante con queste ginocchiere abbia i movimenti un po' impediti, in effetti fin qui, non c'è nulla di difficile. Faccio i miei passi, concentrata, ma in scioltezza e sempre piantando bene la picca, che non si sa mai, son madre di famiglia, io!

Poi questa cosa diventa sempre più stretta fra le rocce e la neve assume aspetti inconsueti, a strati, digradante, a lastre, neve ventata, mi fa il papi e in effetti ora il vento cancella a tratti la nostra voce. Mi sembra pure che la pendenza sia aumentata, tanto che infatti la mano che tiene il bastoncino ora lascia che questo penzoli dal polso, e che la moffola poggi sulla parete al suo posto. Un po' mi angoscio e domando, ancora tanto? Non vedo niente! No, siamo arrivati, mente lui! E intanto con le sue gambe lunghe fa delle tacche che a volte, con le mie gambotte cicciotte e murate nelle ginocchiere, faccio fatica a raggiungere, se non a costo di piegarmici completamente sopra, appiattendo il corpo sulla neve, col risultato poi di non riuscire a tirarmi su! (anche se il papi afferma che questo è quel che credo io!!!). Vabbè, faccio anche passi intermedi, così affondo i piedi nella neve e...guardo giù!...cosa vedo? Mi pare di essere in verticale!!! Sicuramente no, ma non mi sembra di avere fatto quella strada, questo è un canale vero e proprio, cosa dico, forse un canalino, ma se la nebbia mi impediva di capirlo prima, ora è ben chiaro. Ora altrettanto semplicemente il dubbio si è chiarito. Sono nel canale, ma? E non penso di poter tornare indietro, medito senza accorgermi che all'improvviso ho raggiunto il papi, che ovviamente mi aspettava, in un punto tutto rocce intorno e ghiaccio.

Mi scruta interrogativo, tutto okkei? Ma sì, ma adesso??? Lo assalgo io, oh, c'è molto??? ma dove andiamo??? Un po' isterica. No, ma niente, siamo arrivati, fa lui, ora tu stai qui buona buona e io vado su per tutta la lunghezza della corda, poi faccio sosta e tu mi raggiungi, però qui non metterti a calciare come una pazza la neve per affondare il piede dentro, qui è tutto ghiaccio, mi capisci?? Ci ficchi dentro solo la punta dei ramponi, afferri la picca per il fondo del manico e pianti la punta, facendo leva su di essa solo per tenerti in equilibrio, evita di appendertici, per favore, capito bene? Bene, ciao, io vado!

Eehh?? Come??? Cosa??? Eeh??? Io??? Eh? e' già andato!!!! Ma cazzo! E se cadi, come ti tengo? faccio io. Non cado, urla lui dall'alto, eppoi.pianti.picca.poggia peso.mi tieni.tu.le parole si disperdono a tratti fra il vento, non sento più nulla..non cadoo! Non esiste, okkei??? Guardo in alto, cosa? Ma come cazzo faccio io a fare come lui, solo appena un po' la puntina del rampant in quel ghiaccio vivo, ma io non riuscirò mai, ma non mi tiene, ma scivolo subito, ma non esiste, ma lui ha due picche, io una picca e un bastoncino (????) qui inutilizzabile, ma ..ma..ma..Ormai è salito, mica si può più tornare indietro. Lo guardo, pervasa da un sentimento misto di paura, rabbia, ammirazione, smarrimento e solitudine infinita. Mi ricordo che, nonostante tutto, lui pesa ben più di me, e allora se il ghiaccio tiene lui tiene anche me, quindi ora tutto dipende da me, dal mio sangue freddo. Freddo, freddo, brrrrr che freddo, il vento turbina a tratti, da sopra, da sotto, si infila dal collo nella schiena, mi scaglia miliardi di minuscole schegge di ghiaccio in faccia. Mi sento sola come un cane.ora, altrettanto semplicemente di come sono salita fin qui, mi chiedo cosa faccio io qui? Eppoi mi dico, ma dai, ridicola, ora vai su e presto che se ci penso un altro po' mi viene un attacco di panico.

Guardo in alto e vedo che la corda è tesa, finita, Max che si sbraccia da un pezzo, mi fa segno di salire. Minchia, mando giù un groppo e penso di avere bisogno di andare alla toilette, gleb, devo rimandare a dopo questo bisognino, gasp! Afferro la picca come mi è stato ordinato di fare, pianto e vado, ficcando le punte in questo accidenti di ghiaccio!

E vado, vado, vado su, salgo, ficco la picca eppoi il rampone, qui mi sembra tutto inequivocabilmente e geometricamente verticale, ma forse è solo un' impressione, oddio! Come è possibile??? Guardo giù, ipnotizzata, guardo la punta di ramponi, oddio!!!! Sono ficcati nel ghiaccio di pochissimo, oddio, mi sento appesa a un filo, le gambe mi bruciano, la punta dei piedi mi brucia e mi gela allo stesso tempo, non vi circola più il sangue, le cosciotte mi bruciano, la cacca mi scappa, ma la tengo, la tengo!!! oddio! E intanto vado su, più veloce che posso, pur di togliermi da questa situazione di mmmer.ogni passo dico AIUTO AIUTO AIUTO! Con la voce strozzata, la faccia deformata in una smorfia tra il riso isterico e l'oddio tra un po' mi incazzo e scoppio a piangere nello stesso tempo. Poi mi impongo e mi accorgo che se faccio i "passi" rilassati tutto è più facile e brucia meno, ma arriva l'ennesima tempesta di neve e vento da sopra da sotto da tutte le parti e mi fa perdere la concentrazione! AIUTO AIUTO AIUTO! Ansimando arrivo alla sosta, col papi che mi guarda diritto negli occhiali da sole: MAAAAAA!!!!!!!! Esplodo come una pazza isterica gli faccio una piazzata lì, in the middle of nowhere, IO IN MONTAGNA NON CI VENGO PIU' CON TE!!!!!!!!!!! Vabbene, fa lui impermalosito, ora disfo tutto, torniamo alla macchina e poi a casa, ah, bella soddisfazione!!!! Ma come, penso io, certo che da qui bisogna che ci togliamo per tornare alla macchina, non c'è verso che torniamo indietro ripercorrendo la lastra ghiacciata, quindi cosa cambia, certo che prima o poi torniamo alla macchina! Mica volevi stare qui tutta la notte, no? Vero, papi? DIAMO I NUMERI TUTTI E DUE!!! IO, perché sono isterica, ma in fondo volevo solo sfogare la tensione, sono pur salita su di lì, appena appena impegnativo (ma tanto per me!), e purtuttavia non un tratto lungo. Eppoi si andava!!! LUI, perché io faccio l'isterica!!!!

Un po' mi fanno ridere questi due genitori sulla neve!!! Cosa penserebbe nostro figlio se ci vedesse ora? Ma guarda quella pazza imbambita quante storie che fa per niente, e guarda quel zuccone come ci tiene ad arrivare in cima con lei!!!

In fondo, mi sto divertendo moltissimo.

Si riparte, il papi fa una sosta su un alberino tutto ghiacciato, che secondo me basta guardarlo che si spacca in mille pezzi, e mi spiega che siamo davvero arrivati stavolta, di stare un po' meno ingobbionata, ma di stendermi di più sulla parete. e, così dicendo, si allunga con un gesto atletico ed elastico, in tutta la sua bellezza, sulla neve, come se stesse facendo una gara di bouldering, per mostrarmi la faccenda! Macchè vuoi che allunghi io, penso fra me, che son tutta in tensione e mi sento viva per miracolo, in mezzo a 'sto turbine di vento, nebbia, ghiaccio!!!! J

Provo ad andare dritto verso quelle piantine, sennò torno un po' indietro e vado sulla destra. Mi fai sicura con la piastrina? dice lui. EEEEH??? dico io. CHE? Ho le moffole assolutamente solidificate a pugno chiuso, non si aprono più, come faccio, a mani nude, eppoi, EH? CHE?

Vabbè, fa lui, niente sicura! Ricordati, però, che quando ti faccio segno di partire, prima devi slegarti, che ti ho assicurato all'albero, e riprendi il cordino e il moschettone, capito??? Mi raccomando??? Non li lasciare lì!!!

Okkei! Oh, oh! Fa il papi guardando giù, guarda chi c'è! Guardo chi c'è, e vedo uno avanzare alle nostre spalle, in mezzo a un turbine di vento e ghiacciolini vari che gli arrivano in faccia anche grazie al nostro pesticcio. Bene, penso, allora non siamo soli, appena quello lì arriva qui vicino comincio una tiritera di lamentele infinite, così. per scherzare un po'.mi lamento, così sfogo la tensione, esattamente come ho fatto con quei tre di Forlì sulla Marmolada quella volta che il papi mi ci ha portato (naturalmente non per la normale, che scherziamo?) con me che urlavo: MA PERCHE' NON SONO ANDATA AL MARE OGGI??? MA PERCHE', CHE C'ERA REGATA COI CATAMARANI E IO POTEVO FARLA CON MIO PADRE??? MA PERCHE' SONO QUI E NON SUL 'TORNADO'??? Ridevano loro..eh, eh! situazione un tantino diversa dal mare quella, specie considerando che ero incinta senza saperlo e che passate le roccette in corda doppia, scendendo dalla normale, il tratto restante l'ho fatto tutto slittando sul culo nella neve, a gran balzelloni, perché io ODIO LA DISCESA!!!

Ma guardo bene, guardo bene, e chi ti vedo??! Quel tipo.ma è Claudio? Sì, ciao! Ma qui allora abbiamo il GOTHA dell'alpinismo della sezione CAI di Modena, membro della Commissione Centrale Materiali e Tecniche, nonché mio ex istruttore del corso di alpinismo! Ma porcaccia miseria! Allora non sono neanche autorizzata a lamentarmi!!!!!!! Quando si dice la sfortuna!!!! Ma non poteva essere uno qualunque, che avrei potuto investirlo di ingiurie e improperi contro la montagna e sparlare dietro al papi a tutto spiano!!! E invece, niente! Neanche questo briciolo di soddisfazione!!! Sono pure costretta a tacere e a trattenermi!!!

Mi fa, come va? E io, mi limito ad un 'eh, così, così.'. Intanto il papi devia a destra, e dopo due battutine anche lui prosegue, agile come un ragno, solo e slegato come un relitto alla deriva in mezzo al mare, colle sue picche, in piolet, esce dal canale.

Esce anche il papi. Ora non li vedo quasi più, giusto la sagoma del GOTHA, che resta a guardarmi per un attimo, ci sconsiglia la vetta per il vento terrribbbbole, ci domanda se abbiamo bisogno (chi? Io di sicuro, forse, un po' di assistenza psichiatrica, mentre il papi potrebbe farmi da analista!). Fa un gesto con la manina, ci rivediamo giù, e scompare nel tifone.

Ora non vedo più nessuno e sono sola, faccia a faccia con questo alberino congelato. Penso a dove andare, devo fare un traverso, per portarmi dall' albero alla destra, dove è salito il papi, e scendendo anche un po'.

Una voce nel vento mi fa segno di partire. Mollo tutto, recupero moschettone e cordino, papi recupera la corda e io vado. Mi sento sola come un cane, non vedo più nessun sedere davanti a me, solo neve, vento forte e io che accuso la stanchezza. Mi spiccio e finalmente vedo un pezzo di papi, poi tutto intero ed esco anche io dal canale, con la lingua fuori dalla fatica!!!

E' impossibile parlare quassù, la picca appesa al polso per la dragonne si mette in orizzontale dal vento che c'è.

Io non mi reggo letteralmente in piedi e faccio per accucciarmi e scendere col sedere in avanti. Il papi, cancellato dall'uragano, urla a vuoto e fa gestacci inconsulti. Mi sembra di capire che dovrei andare avanti io, ma io odio la discesa e questo primo tratto mi da molto da fare in certi punti.di faccia non riesco, mi metto di lato. Il papi si incazza, mi incalza perché si sta congelando le mani e, se io non vado avanti, ci va lui.e mi tira???..oh, no!!! Non voglio essere tirata, così cado di sicuro!!

Mi impongo e scendo alla bell'e meglio, spinta dal fatto che appena ci abbassiamo il vento calerà.

Così è, e finalmente la discesa si fa tranquilla, in mezzo ad un mucchio di neve alta, raggiungiamo il bosco, seguiamo le tracce, eppoi subito il lago Santo e il rifugio Vittoria. Arrivo anche io, con la lingua fuori dalla fatica, ma non sono poi stanchissima! Claudio ci aspetta, è una mamma chioccia, in fondo, temeva che quella imbambita della sua ex allieva rimanesse impietrita, magari appesa a quell'alberino ghiacciato, e si è fermato un attimo ad aspettare che il papi facesse ritorno con la mami al seguito! Non manco di stupire, piena di ammirazione, per la sua compagna, che zitta zitta, quatta quatta, comunque, si è fatta anche lei, senza tante balle, il canale centrale del Giovo oggi, con Claudio, prima che lo incontrassimo lassù. Eeeeehhh, queste donne!! Zitte zitte!!! J

Davanti ad una birra, offertaci dal famoso "brega", gestore del rifugio 'Vittoria', pieno di alpinisti con la faccia paonazza dal vento che sferzava in alto, il papi si congratula con questa mami, che si prende in giro per le piazzate che gli ha fatto poc'anzi! GRAZIE, PAPI!

Domani, in ufficio, mi tornerà alla mente quell'ipnotica immagine dei ramponi appena conficcati nel ghiaccio, che ho visto guardando verso il basso, col vento che mi turbinava sulla faccia!

Ricominciare per gradi è giusto, ma non è andata male, e col poco tempo, cerco di prendere quello che posso, per non sottrarmi troppo a quel pupazzopazzo che a casa ci aspetta a braccia aperte, per riempirci di testate!!!

by paopao

29 gennaio 2003

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