Mercoledi... ormai è tutto deciso: io,
Silvia e Massimiliano decidiamo, Domenica saliamo al Pizzini
e Lunedi si sale, anche questa volta so che non ce la faremo
(pessimismo schietto).
Giovedi e Venerdi, le previsioni sono incerte, Sabato proviamo
giusto per testare la cordata una stupenda ascensione al Pizzo
Redorta per il Ghiacciaio di Scais, 1800m di salita, un canalino
e delle roccie marcie prima della cima, la giornata si conclude
molto bene (a parte il meteo come al solito), la cordata è
testata ora siamo pronti.
Sabato un occhiata alle previsioni, danno miglioramento per
Lunedi!!
incredibbile.
Ma io sfigato come sono già vedevo la cima sfuggire
avvolta
fra le nubi, cmq prenotiamo il rifugio per Domenica il mitico
Compagnoni ci dice che c'è tutto il posto che vogliamo.
Arriva Domenica, il mio cellulare squilla (iniziano le sfighe),
è Max, sul lavoro è successo un casino e molto
amareggiato mi comunica che al GZ non verrà, si cerca
un sostituto sul lavoro ma niente, non riesce a liberarsi per
Domenica sera, a questo punto io e Silvia pensiamo che fare
1/3 della cordata collaudata è saltato ce la faremo da
soli, il mio dubbio più grosso era che se scivolavo lei
non era sicuramente in grado di tenermi, e comunque l'idea fissa
in testa è che andrà buca anche questa volta.
Partiamo Domenica pomeriggio attraversiamo la Valtellina il
traffico va al contrario fino a Sondrio, a Tirano troviamo qualche
vacanziere che ci rallenta verso Bormio, alle 17:30 siamo la,
Mangiamo qualcosa prima di salire li in paese e con calma ci
avviamo al posteggio dell'Albergo Forni.
Sono le 19:00 preparo lo zaino, e mi accorgo che il peso complessivo
di acqua, viveri, sacco a pelo, scarponi, a vario ferramenta
da sembrare il "Paradiso della Brugola" oppure "l'arrotino"
e disumano, non mi perdo d'animo anche lo zaino di Silvia è
bello pesante. Una domanda mi sovviene ma cosa stiamo andando
a fare? il Lothse in stile alpino senza sherpa? mah.
Il tempo non è dei migliori, nessuna cima si fa vedere
è tutto sotto le nubi, noi si parte lo stesso e alla
velocità di un lemore assonnato arriviamo in 1h30m al
Rif Pizzini, comodo e accogliente. (ma non ci volevano 2h? pure
con lo zaino pesante boh...)
Il Compagnoni ci fa subito vedere la stanza, siamo solo noi,
poi riscendo e la prima domanda che faccio in sala è:
"Qualcuno fa il Gran Zebrù" domani?
il Compagnoni mi indica una guida tirolese, che l'indomani
porterà su due clienti austriaci.
Bene siamo in 5 magnifico, io mi aspettavo qualcuno in più
e magari si riusciva a fare due cordate da tre.
Si fanno due chiacchere, loro partiranno alle 4:00 domani
farà bello e sarà
pure caldo, io più ottimista decido di alzarmi alle
4:00 e partire poco prima delle 5:00 (sempre che sia bello il
che dubito).
Mi bevo un the sono le 21:00 nella mia mente ripasso tutto
il percorso e le sue insidie, domani saremo in 5 e noi saremo
in due legati da soli, sono un'po preoccupato da un verso e
ansioso di salire da un altro.
Nel frattempo chiacchero con i soci del CAI di Varazze, si
proprio lui quello del Guastavino! che fra l'altro avevo conosciuto
alla gita su Tablasses, tutte le volte che vado al Pizzini incontro
gente che mi conosce.
Si va a dormire, domani sarà un altro giorno.
Ore 3:30 i simpatici "striaci" fanno un'po di casino,
mi svegliano, vabbe guardo dalla finestra è buio pesto,
non posso partire ora non ho la frontale (si è rotta),
aspetto mi rigiro, alle 3:50 chiamo Silvia, alziamoci!
Scendo giù e il buon Compagnoni come da istruzioni
ha preparato il tavolino con la colazione, gli striaci e guida
sono già imbardati e pronti per uscire, dopo 5min accendono
le frontali e escono io li seguo dalla terrazza per vedere che
sentiero prendono, le lucine vanno via lentamente.
Ritorno dentro, faccio colazione, un'po nervoso, il tempo
fuori è in netto miglioramento, e comincia a fare chiaro,
sono le 4:45 (sono lento a fare colazione), ci vestiamo, controllo
lo zaino ed è OK.
Ore 5:00 si esce dal rifugio, fuori fa freddo ma muovendosi
ci si scalda, prendiamo una stradina che ci porta alla morena,
il passo è preciso in 1h siamo sul ghiacciaio e vediamo
i nostri colleghi quasi sul pianoro prima del canale.
Sembra non abbiano difficoltà, noi ci imbraghiamo,
la neve dei giorni prima è duretta, anche se subito sotto
si presenta del ghiaccio, i ponti sui crepacci non ispirano
fiducia ma con un salto si superano agevolmente.
Giriamo il pendio ecco il canale sembra più semplice
dei soliti canali che faccio, c'è un'po di neve ma è
abbastanza compatta si sale, vedo gli altri a metà canale
ogni tanto fermarsi per riposare, noi si sale tutto di un fiato,
fa freddo e lo sento un'po ai piedi, le calze che ho comprato
nuove non sono propriamente termiche.
Silvia sale tranquilla come nulla fosse punta la sua picca
e viaggia, alle 7:30 siamo fuori il canale e si presenta davanti
a noi il pendio ripido che ci porterà in vetta, a destra
vedo il ghiacciao e immagino dopo la rupe ma non ci penso, sono
già troppo impegnato a pensare come salire, non faccio
neppure una foto, bevo un sorso d'acqua ho già caldo.
Cominciamo la salita del seraccone, andiamo in conserva io
davanti, la neve tiene, sotto intravvedo già del ghiaccio
misto roccia, ma vado avanti, passano sulla nostra dx i crepi
belli profondi, cerco di tenermi più vicino alle roccie,
e spero non caschi qualche frigo, cosi me ne faccio assai del
casco.
alle 8:10 passiamo a fianco ad una specie di verricello oramai
distrutto, la fatica comincia a farsi sentire nei polpacci e
la neve è un'po meno solida, ci riposiamo due minuti
sulla sella nevosa, aggirata da crepacci. Ripartiamo i nostri
colleghi sono fra gli sfasciumi di roccia e ghiaccio, si prospetta
una bella vietta di misto, sono un'po preoccupato, cmq saliamo,
sbagliamo in qualche punto percorso, il rampone tiene, faccio
sicura aleatoria a Silvia su quello che si può, riprende
la neve, seguiamo la cresta e alle 8:30 SIAMO
IN VETTA!!!!
C'è una leggera brezza, un sole un'po forte, sgranocchio
qualcosa di energetico, gli "striaci" erano li da
5minuti, ci scambiamo le foto, prendo il libro di vetta, e scrivo:
"salita magnifica, Siamo in vetta, dopo 1anno e mezzo di
tentativi, finalmente, grazie Gran Zebrù" ovviamente
firmato Mirko e Silvia, ItSportMontagna, un saluto anche a Robby
complimenti pure a lui!
Ora cominicia il bello: la discesa
Gli striaci partono 5minuti prima di noi, vedo la neve, comincia
a smollare azz, ci inerpichiamo per il misto, e un'po faccia
a valle un'po a monte riusciamo in poco tempo a uscirne, passiamo
la sella, il ponte tiene ancora.
Ora viene il pezzo che a mio parere è il più
pericoloso della gita, IL
SERACCONE!!, che a salire è una stronzata ma a scendere
il simpatico e caldo sole ha pensato bene di rendere scivoloso
e vitreo.
Comincia la discesa, è irto, sembra più irto
di prima, la neve è cedevole ma per ora si va, vedo i
soci in basso in difficoltà, buttano giù chiodi,
ad un certo punto, il mio fiato è affannoso, mi sento
in pericolo, faccio fermare Silvia, le passo avanti e dico "Basta
conserva", scendo due metri, vetro puro, spicozzo e butto
pure io giù chiodi, Silvia mi fa sicura e mi porta fino
al secondo crepo dove pianto ancora chiodi, faccio sicura lei
scende.
Vedo gli altri quasi alla fine, non voglio perderli di vista,
altro tiro il
ghiaccio si fa veramente duro sotto una infima nevina sciolta,
sento una scarica, sono le 10:00 c.a tutti ci giriamo, è
la parete dietro il canale che da a Est, questa volta non ci
tocca. Pianto ancora un chiodo, Silvia scende, abbiamo passato
i crepi, un sasso "uno stereo" si stacca dal bordo
di un crepo menomale che ero sopra di lui, ora si tratta di
scendere sulla sella e poi giù dal canale.
Qui il pendio è leggermente meno ripido, e il rampone
riesce ancora a mordere, prendo l'altra picca, e faccia a monte,
scendo giù, con una sola cosa in mente, sbrigarmi.
Ore 11:00 c.a siamo all'uscita del canale, mi sento più
al sicuro, non ci pensiamo neanche un attimo e ci buttiamo a
spicozzare faccia a monte, qualche scivolata controllata, e
in 15minuti siamo fuori, camminiamo a fianco a 10m, scendiamo
lo scarico del canale rapidamente. Siamo sul ghiacciaio, la
neve è molla, Silvia sistema un rampone, che non so come
era girato tutto da un lato, come ha fatto a scendere lo sa
solo lei, vediamo gli striaci ormai sulla morena,
Ormai il peggio è andato e corda +/- tesa per superare
i crepi del mattino, arriviamo alla morena smontiamo il tutto,
io non faccio nemmeno su la corda, butto tutto alla menefrego
nello zaino e via torniamo al Pizzini.
Ore 11:50 siamo arrivati, c'è pieno di gente, anche
qui si incotrano faccie già viste, mollo tutto fuori,
mi siedo, i soliti curiosi chiedono dove siamo stati, e i vecchierelli
arzilli ci raccontano il GZ 20/30/40 anni fa, mangiamo qualcosa
e cominciamo a mettere in ordine il disastro degli zaini.
Due chiacchere con la guida degli striaci, felice di rivederci,
per un
attimo quando ha girato nel canale ha pensato ci avesse preso
una scarica, il buon Compagnoni si complimenta, io felice come
non mai segno sul libro del rifugio l'ascensione.
La bellissima via normale al GZ è stata ultimata, oggi
il mio modo di fare alpinismo si è ancora più
arricchito, e il famoso vetrato del seraccone che tanto mi ha
dannato, da domani sarà più facilmente affrontabile.
Penso che questa gita non me la dimenticherò facilmente.
Bevo un altro the, sono le 14:00, issiamo gli zaini, sempre
pesanti, e cominciamo la discesa verso la macchina, 1h30 a salire
,1h30 a scendere tale era il peso, oscillavo, e se andava tutto
in risonanza c'era il rischio di cader in terra.
Alle 16:00 mi diletto da perfetto merenderos in una doppia
pizza e focaccia a Bormio, questa volta ci vuole!
by Mirko
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