Camerata Uliacci

Nella serata di venerdi 23 maggio, nonostante affaticato, nel fisico e nello spirito, dal quotidiano gravoso impegno nella ciat e nel niusgrup, il prode camerata Uliacci, si recava, guidando con fulminea destrezza nel traffico degli inerti pendolari, presso le potenti rocce circostanti il bel lago di manzoniano incipit.

Qui giunto, dimostrando in qual dispregio tenga il cicaleccio di alcuni falesiardi dai non evidenti connotati virili, si accingeva a provare sulla sua rude tempra la modifica da egli stesso effettuata allo strumento che originariamente opera di potenze straniere d'oltralpe non gli sembrava adeguato allo Scopo.

Con acconcia limatura e trapanatura il vile metallo sagomato del grigri era stato, dalle abili mani dell'operoso camerata, tramutato in geniale attrezzo atto a rendere possibili solitarie ascese in opportuna sicurezza.

Uno sguardo intrepido all'oscura parete; un ultimo controllo alla corda e con un balzo felino è già in alto!

Con quale agilità gattesca si sposta sulle crode!
Con quale piglio virile adunca gli appigli!

Ma orsù, bisogna che spezzi la sua azione...
è giocoforza che interrompa quella marziale cadenza che lo vede spostarsi sempre più in alto, quasi a scomparir alla vista nel crepuscolo!

E' qui per verificare: giammai per il semplice piacere ell'arrampicare!

Uno sprezzante sguardo all'abisso e ... senza un solo istante di
ripensamento, si getta nel vuoto.

Oh che ardimento!
Che immensa forza d'animo!

Ma che succede ??
Il diabolico strumento non regge il colpo del muscoloso corpo.
Non frena, ahimé ... non funziona!

Ah vile metallo di oscura provenienza! Forgiato senz'altro da mani bolsceviche, assemblato da inerti automi al soldo dei plutocrati d'oltralpe!

Quale infamia. Quale tradimento!

Ma ecco: il camerata fa una piroetta e atterra sulla placca con agile
piegamento.

E' subito in piedi e scrolla le spalle noncurante...
"C'è ancora da lavorarci..." dice con fiero cipiglio, "ma indietro non si torna, tirerò diritto! ".

E se ne va leggermente zoppicando.
Niente di grave, grazie alla sua tempra d'acciaio.
In un batter d'occhio sarà come nuovo, sono pronto a scommetterci!

Lo saluto romanamente, seguendolo con lo sguardo mentre torna verso la vettura, anche questa ingegnosamente modificata da egli stesso.

Grazie Camerata Uliacci !!!

Buzz

27 maggio 2003

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